Con l’avvio della Brexit, sono diverse le imprese che hanno
abbandonato il loro piano di essere quotate sulla Borsa di Londra, soprattutto
a causa dell’incertezza causata dalla rottura con l’UE. Infatti, volatilità e
incertezza sono da sempre nemiche dell’Ipo e le imprese, prima di investire i
propri capitali, hanno bisogno di capire in futuro da che parte andrà il
mercato. Secondo uno studio di Dealogic, l’incertezza causata dalla Brexit, nel
2016, ha ridotto significativamente l’ammontare raccolto dalle IPO inglesi, che
è diminuito da circa 17 miliardi di dollari nel 2015 a 7 miliardi nel 2016.
Inoltre, anche in termini di volumi, il numero di Ipo è il più basso dal 2012.
Ma alcuni esperti sostengono che l’inizio delle negoziazioni per il divorzio
dall’Europa non conduca necessariamente le imprese a decidere di non quotarsi
sulla borsa di Londra, e che la naturale forza di Londra riuscirà a sconfiggere
l’incertezza causata dalle negoziazioni per la Brexit.