Le considerazioni finali del Governatore di Banca d’Italia, presentate il 31 maggio, mettono l’accento sulle difficoltà economico-finanziarie del periodo che stiamo attraversando, ma anche sulle possibilità di recupero che saranno previste grazie all’accordo sul programma Next Generation EU e alle riforme connesse. Riguardo all’assetto del tessuto imprenditoriale, un assist viene lanciato sulla necessità di diversificazione delle fonti di finanziamento che trarrebbe beneficio dal completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un obiettivo che al momento trova ostacolo sia nella legislazione frammentata tra gli Stati membri in ambiti chiave come il diritto fallimentare, quello societario, la fiscalità, sia nella limitata disponibilità di informazioni comparabili sulle imprese. Lo sviluppo della finanza di mercato in Italia richiede quindi la rimozione di vincoli esterni e interni al sistema produttivo.
Si ritiene poi auspicabile che prosegua lo sviluppo dei fondi specializzati in titoli non quotati e dei fondi di credito che consentono agli investitori di ridurre i rischi derivanti dalla detenzione di attività poco liquide. Si legge anche che nel 2020 il patrimonio dei fondi chiusi mobiliari, pur di entità ancora limitata nel confronto internazionale, è cresciuto del 12 per cento, con una raccolta concentrata nei fondi di private equity e in quelli specializzati nell’erogazione diretta di finanziamenti e nell’acquisto di crediti originati da altri intermediari.
Tra le possibili soluzioni per uscire dall’emergenza Visco individua la complementarità tra gli interventi di Stato e mercato, di cui ha bisogno un’economia sana e che anche la nostra associazione sostiene da tempo.