E' stata pubblicata nei giorni scorsi la nuova ricerca della Casaleggio Associati sulla vendita online di prodotti alimentari. Il report si intitola “Digital Food Strategy: le aziende dell’alimentare diventano smart” ed è stato realizzato raccogliendo le testimonianze di alcuni operatori nel settore che hanno cambiato, o stanno cambiando, modello di business e investendo sull’ecommerce. Il 2020 è stato l’anno in cui il settore alimentare ha subito un’accelerazione: il lockdown ha sconvolto le filiere distributive; mentre tutti i luoghi fisici sono stati in difficoltà per diversi mesi, i canali online hanno ricevuto una domanda fino a 30 volte il normale, creando molti spazi anche per nuovi operatori. L'evoluzione del mercato ha così indotto un’accelerazione verso il digitale dei produttori alimentari italiani che stanno trasformando le loro aziende per diventare smart. Soprattutto il rapporto diretto con i clienti ha spinto i produttori a fare numerose modifiche, non solo organizzative ma di visione. Per esempio rafforzando il brand e diventando delle media company, creando servizi per fidelizzare direttamente il cliente finale, gestendo anche le vendite dirette senza creare conflitti tra i canali distributivi e dimostrando il tracciamento di filiera su blockchain. L’agroalimentare in Italia è il primo settore industriale. Vale 538 miliardi di euro, il 25% del pil, con 3,8 milioni di occupati in circa 70,934 aziende. Rispetto all’ecommerce lo scorso anno il settore alimentare ha rappresentato il 3,1% del totale del valore nazionale, per 1,5 miliardi di euro, con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente grazie sia al food delivery che al largo consumo. Il consumatore diretto in Italia acquista però ancora principalmente tramite i canali tradizionali di distribuzione. Infatti in media il fatturato ecommerce rappresenta l’1% del fatturato totale del settore, mentre in Europa la cifra oscilla dal 4% all’8%. Nonostante i passi in avanti compiuti nella digitalizzazione, la presenza online delle aziende italiane comunque appare ancora limitata: stando alla ricerca oggi solo il 18,1% delle imprese agroalimentari possiede un sito internet aziendale. Di queste, il 16,5% ha un canale di ecommerce (contro il dato medio del 12% delle aziende italiane) e il 12,2% possiede una e-mail dedicata alle vendite.