Il momento che oggi tutti stiamo vivendo è chiaramente condizionato da una certa dose di incertezza, tutto il sistema paese risulta fortemente influenzato, a livello economico e sociale, dall’emergenza sanitaria straordinaria causata dal Covid-19 e dal conseguente lockdown che ci è stato imposto.
Le consuetudini lavorative e di tempo libero, quelle familiari e scolastiche sono state improvvisamente interrotte lasciando sicuramente un senso di smarrimento ma anche spazio a nuove opportunità e a ripensamenti di azioni routinarie che si è scoperto potevano essere cambiate.
E sono proprio questi momenti di incertezza che ci inducono ancora di più a raccogliere le sfide, a fare quadrato per supportarci vicendevolmente nella realizzazione dei nostri obiettivi.
Il mercato del private equity, in generale come avvenuto un po' in tutti i settori, è stato obbligato ad un momentaneo rallentamento ma di sicuro non si è fermato.
Il rallentamento, a nostro avviso, è stato causato e in parte anche voluto, dalla necessità di raccogliere tutte le informazioni e, ove necessario, assimilare i nuovi paradigmi, per poter continuare a prendere delle decisioni consapevoli e per proseguire in modo corretto nelle nostre attività di investimento.
Si possono essere fermate le operazioni di M&A volte esclusivamente alla monetizzazione delle partecipazioni, ma non quei processi di vendita organizzati da imprenditori e manager che invece hanno manifestato una voglia di crescere avendo chiaro che, soprattutto in momenti di forte discontinuità, è necessario allargare gli orizzonti con una prospettiva di medio-lungo termine, che possa determinare uno sviluppo durevole.
È proprio questo il target della strategia di investimento di Entangled Capital SGR, queste sono le opportunità che vorremmo cogliere: piccole e medie imprese alla ricerca di un partner che sia presente, che faccia sentire la vicinanza di un fondo di private equity a supporto degli imprenditori.
Durante il lockdown abbiamo continuato con le nostre attività di analisi e selezione delle opportunità di investimento, in particolare abbiamo portato avanti le due diligence nei confronti di una potenziale target e abbiamo virtualmente incontrato molti imprenditori smaniosi di poter riaprire quanto prima le loro fabbriche per dimostrare che, magari anche con il nostro supporto, possono continuare a crescere, a diventare più grandi per battere attuali e futuri “covid”.
Abbiamo potuto così analizzare come i diversi settori hanno subito e reagito all’emergenza: dal farmaceutico, fortunatamente meno intaccato dal virus, alla meccanica, fino all’alimentare che ha avuto impatti diversificati a seconda della tipologia. In ogni caso ognuna di queste aziende, come tutti noi, è stata influenzata dalle restrizioni imposte dal covid ma l’aspetto che maggiormente ha caratterizzato i nostri incontri è stata l’attesa per il futuro più che l’impasse contingente.
Con il Fondo EC I abbiamo firmato più di cinque manifestazioni di interesse non vincolanti durante questo periodo, senza in alcun modo svilire nel valore gli asset, senza giocare opportunisticamente al ribasso, ma valorizzando, con gli opportuni presidi, la futura crescita che intendiamo realizzare insieme alle nostre target. Questo per noi vuol dire essere vicino agli imprenditori, questo per noi vuol dire essere vicini al Paese.
Allo stesso modo abbiamo tenuto costantemente informati gli investitori, attuali e potenziali, in quanto siamo convinti che la costante attenzione che rivolgiamo alle partecipate vada allo stesso modo indirizzata a loro che ci scelgono come gestore e che di fatto, con una certa similitudine di intenti, cercano in noi un partner affidabile e disponibile, con un orizzonte di medio-lungo termine.
La tecnologia ci ha permesso di sicuro di accorciare le distanze e di proseguire la conoscenza che, anche se in modo virtuale, in alcuni casi si è rivelata quasi più autentica: ci siamo di fatto incontrati in ambienti familiari, di solito estranei al normale scambio professionale, ognuno dalla propria postazione personale di smart-working. La condivisione di questa limitazione assolutamente nuova, mai provata prima, come di fatto il lockdown è stato per tutti, ha creato, a nostro avviso, le condizioni per una conoscenza più estesa e magari meno artificiosa, portandoci a mostrare aspetti e attitudini di solito meno evidenti: ci siamo accolti vicendevolmente nelle nostre case trasformate improvvisamente in uffici e reciprocamente abbiamo avuto l’occasione di scoprirci di più. La stessa opportunità che abbiamo noi come fondo di private equity nel valutare le potenziali target nella loro capacità di reagire alla situazione di discontinuità e nella resilienza dei diversi settori alle mutazioni del contesto esterno, ce l’hanno ora gli investitori che proseguono nelle attività di selezione dei gestori, alla scoperta di partner a cui poter affidare i loro patrimoni affinché creino un valore tangibile e durevole nel tempo.
I fondi di private equity devono quindi continuare a fornire il loro contributo alla creazione di valore nell’economia reale del nostro paese e nei portafogli degli investitori, giocando così un ruolo fondamentale nel processo di trasformazione e di crescita delle aziende, che vanno sostenute sicuramente nell’ambito più tradizionale, quello economico-finanziario, ma anche nella loro funzione sociale e a sostegno dell’ambiente circostante.
Entangled Capital SGR è una nuova società di gestione indipendente fondata da Roberto Giudici e Anna Guglielmi che promuove e gestisce fondi di Private Equity dedicati ad investimenti nella maggioranza di PMI italiane. Il primo fondo “EC I” ha realizzato il primo closing in dicembre 2019 e mira ad un target di raccolta di Euro 100 milioni per costruire un portafoglio con circa 8/10 società con l’intento di supportarle nel processo di crescita dimensionale e di incremento della managerializzazione.