Banca d’Italia e Consob hanno pubblicato in queste settimane le loro analisi sul 2020 e sui fattori sui quali auspicabilmente il nostro settore dovrà porre attenzione nel prossimo futuro.
In particolare, dalla lettura della Relazione Annuale 2020 di Banca d'Italia e delle Considerazioni Finali del Governatore Visco, emergono alcuni spunti interessanti anche per il private market, tra i quali spiccano i seguenti:
- la quota di reddito delle famiglie italiane destinata al risparmio ha superato il 15% (il doppio rispetto al 2019);
- sono necessari più investimenti in PMI Infatti, come ricorda Bankit, "i volumi complessivi delle operazioni di private equity e venture capital in aziende italiane rimangono esigui rispetto ai principali paesi europei. Gli interventi pubblici a sostegno del mercato del capitale di rischio possono favorire la crescita dimensionale del sistema produttivo e una ripresa più rapida dell’economia";
- l’importanza sempre più centrale degli aspetti ESG. La stessa Banca d’Italia ha dichiarato che pubblicherà la Carta degli Investimenti Sostenibili, quindi si esporrà direttamente sul tema;
- la necessità di agevolare il transito del risparmio privato verso investimenti in economia reale, perché "per sostenere gli investimenti occorrerà intermediare con efficacia e con equilibrio l’elevato risparmio finanziario accumulato dalle famiglie";
- la necessità di capitali per le imprese che "dovranno, nel loro stesso interesse, rafforzarsi sul piano dimensionale e su quello patrimoniale".
Anche la Relazione Annuale di Consob sottolinea tematiche analoghe, con particolare enfasi sull’importanza di supportare l’economia reale italiana e lo sviluppo di tematiche legate alla sostenibilità. Consob in un passaggio si espone esplicitamente, dichiarando che “L’Istituto nel 2021 e negli anni seguenti avrà come obiettivo primario quello di supportare il processo di canalizzazione del risparmio verso l’economia reale per sostenere la ripresa, rendendo più agile l’utilizzo degli strumenti esistenti, individuandone di nuovi e assicurando nel continuo adeguati livelli di tutela del risparmio. L’obiettivo sarà sviluppato lungo tre direttrici: innovazione e sostenibilità, fiducia e tutela del risparmio, digitalizzazione e assessment dell’Istituto”. Inoltre, asserisce che “un ecosistema complessivamente favorevole alle PMI e alle start-up è la via maestra per il mercato italiano, nel quale operano molte imprese di dimensione sensibilmente ridotta rispetto ad altri paesi europei.”
In questo contesto, che vede al centro dell’attenzione generale il sostegno alla ripresa dell’economia italiana e il grande programma di investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Riello Investimenti Partners Sgr ha individuato le sue tre E dello sviluppo, cioè – in altre parole - le tre fonti di Energia che guideranno le sue attività nel prossimo futuro: Economia reale, ESG, Eccellenza.
L’economia reale italiana, nella quale la Sgr investe fin dalla sua nascita, è ricca di eccellenze e sono quelle che vanno individuate e supportate, che sanno resistere ai momenti difficili (come quello inaspettatamente portato dalla pandemia Covid 19), che in modo lungimirante trovano valore nel porre attenzione agli investimenti legati alla sostenibilità, che possono ambire ad una crescita dimensionale che può portarle a competere con forza nei contesti internazionali. “Made in Italy” non vuol dire solo buon cibo, estetica, bellezza o design; è un marchio che rappresenta molto di più e che è strettamente legato a concetti quali l’innovazione, la ricerca e sviluppo, le nuove tecnologie, la manifattura di alta precisione, la creatività, la ricerca scientifica.
Economia reale, ESG ed Eccellenza hanno da sempre impregnato le attività di gestione della Sgr, ma da quest’anno vengono messe al centro di progetti e investimenti dedicati. Partendo dalle best practice internazionali, abbiamo messo a punto, adattato alle PMI, testato in back testing e applicato a tutti i fondi in raccolta di tutte le asset class gestite dalla Sgr, un modello di ESG Integration, che interessa l’intero processo di investimento, dalla due diligence ESG iniziale fino all’exit, che potenzia l’attività di engagement con le aziende e che individua rischi e opportunità in termini di sostenibilità dei diversi investimenti. Abbiamo realizzato la terza operazione del nostro fondo di private equity III, acquisendo la maggioranza di Garmont International, tra i leader nel settore del segmento Outdoor con importanti investimenti in R&D su nuovi materiali. Abbiamo avviato la promozione del primo fondo di venture capital focalizzato sul settore verticale dell’AgriFoodTech, con la convinzione che l’innovazione applicata ad un settore che copre il 15% del PIL italiano sia il presente ed il futuro su cui investire. Abbiamo realizzato il primo closing del nostro secondo fondo di private debt, che porterà quindi sostegno ai piani di sviluppo delle migliori pmi italiane.
Le imprese italiane hanno bisogno dei capitali privati per poter crescere, tanto di equity quanto di debito, ma hanno bisogno anche delle competenze industriali di chi apporta i capitali, per rafforzarsi nella governance, per crescere, rafforzarsi e per poter portare avanti progetti sfidanti, che in questo momento storico di transizione rappresentano le basi per lo sviluppo sostenibile del tessuto produttivo italiano di eccellenza e, quindi, per la ripresa.