Studi e approfondimenti
17 Maggio 2021

Il punto di... Jean-Pierre Di Benedetto, Managing Partner di Argos Wityu

Le responsabilità del Private Equity per la ripresa economica

La varietà delle sfide che si aprono per i professionisti del mondo del private equity sono bellissime ed entusiasmanti, specie nei momenti di difficoltà, che rendono ancor più gratificante il conseguimento di risultati.

Dall’inizio del COVID siamo stati messi davanti a sfide che non avremmo mai immaginato di dover affrontare.

Senza voler minimamente compararci in termini di rischi e importanza con chi è stato in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria, ritengo che la nostra industry sia stata in prima linea nella gestione dell’emergenza economica.

Pur con modalità, stili e pervasività diverse, tutte le società di private equity, sono state fianco a fianco delle aziende partecipate per aiutarle concretamente nella gestione dell’emergenza. Dalla prioritaria messa in sicurezza dei collaboratori, alla gestione degli shock sulla supply chain, alla gestione/protezione della liquidità finanziaria, all’orientarsi nei vari piani di sostegno pubblico…. al semplice “esserci”; in “trincea”, insieme al management e all’imprenditore, in un momento di grande difficoltà economica, organizzativa ed umana.

Il private equity, specie in un contesto come quello italiano, ha sempre avuto come essenziale l’essere un catalizzatore ed un acceleratore di cambiamento. Non siamo per forza specialisti di un settore, ma siamo e dobbiamo essere specialisti di crescita e di trasformazione.

Non solo crescita quantitativa quindi, ma anche qualitativa, su dimensioni quali: managerializzazione, internazionalizzazione, ricerca e sviluppo, disciplina finanziaria, regole di governance, e, più recentemente, ESG e politiche di inclusione. Questo tipo di trasformazioni generano degli stress endogeni all’interno delle organizzazioni. Se avvengono in momenti di shock esogeni negativi, come quello che stiamo vivendo, la miscela di questi due fattori può essere letale.

Il private equity ha avuto negli ultimi due decenni un ruolo di leadership nella trasformazione e nella crescita delle imprese italiane (nonostante i pregiudizi duri a morire, tutti gli indicatori e gli studi provano in maniera incontrovertibile che le aziende partecipate dal PE over-performano in termini di crescita del fatturato, dei dipendenti, dell’export, dell’R&D e in generale dal punto di vista del posizionamento strategico). Tutto questo è successo nel PE italiano, nonostante i pesantissimi shock esterni sia mondiali che italo-centrici degli ultimi 15 anni.

Parimenti, in questo momento di shock esogeno mondiale, ritengo che in Italia il PE possa e debba avere un ruolo di leadership nel preparare le aziende alla ripresa.

In un certo senso dobbiamo attribuirci una sfida simile e complementare a quella della politica.

Così come pretendiamo una leadership politica che si proietti su un orizzonte rappresentato dalla “next generation” e non sulla prossima tornata elettorale o peggio il prossimo sondaggio, la nostra leadership di business deve focalizzare le nostre aziende sul loro valore e posizionamento strategico dei prossimi dieci anni e non sul cashflow del prossimo quarter (smentendo coi fatti un’altra fake news dura a morire sull’orizzonte di breve termine che avrebbe il PE!).

Ritengo che la nostra industria debba essere sempre più preparata a sfide del genere, attraendo i migliori talenti, anche comunicando meglio l’impatto che abbiamo sul tessuto economico del nostro paese.  

Argos da oltre 30 anni si applica con la massima professionalità in tutto questo.

Siamo un team internazionale, presente in Italia con 10 professionals.

Abbiamo attualmente oltre 1 miliardo di Asset Under Management e 3 partecipate in Italia nei settori del food, del packaging e della medicina e sicurezza sul lavoro.

Dalla nostra fondazione abbiamo investito in oltre 80 aziende delle quali oltre un quarto in Italia.

Portiamo un respiro ed una investor base internazionale (1/3 Europa, 1/3 Nord America, 1/3 Asia-Pacific) veicolando capitali nella piccola e media azienda italiana supportandone la crescita e affiancandola con un approccio “hands on” nei fatti.

Stiamo investendo attualmente con l’ottavo fondo della nostra storia (Argos Wityu Mid Market VIII) che è in fase di fundraising e ha un obiettivo di 650 milioni di euro in buona parte già raccolti.

Categoria
  • Tax&Legal
  • Real Estate
  • Eltif
  • Ipo
  • Infrastrutture
  • Corporate Venture Capital
  • Npl
  • Spac
  • News
  • Business Angels
  • M&A
  • Private debt
  • Private equity
  • Venture capital
  • Crowdfunding
  • Eventi
  • PIR
  • Startup
  • Studi e approfondimenti
  • Turnaround
  • Fintech
  • Nomine e cambi di poltrona

Iscriviti a Private Capital Today

Logo AIFI

Sede
Via Pietro Mascagni 7
20122 - Milano

Tel +39 02 7607531
Fax +39 02 76398044
info@aifi.it

C.F. 97047690157
Aut. Trib. Milano n.38 dell'8 febbraio 2016
Privacy Policy - Cookie Policy
Termini e Condizioni - Credits