Studi e approfondimenti
24 Maggio 2021

Il punto di... Claudio Nardone, Ceo Sagitta SGR

Finanza responsabile, Esg, inclusione finanziaria: spunti di riflessione e proposte concrete

Quello della Finanza Responsabile è un tema fortemente attuale al quale tutti i protagonisti della ‘financial community’ internazionale stanno giustamente dedicando importanti risorse umane, finanziarie, organizzative e gestionali.

Le aziende attribuiscono sempre più valore - oltre che al risultato economico - ad aspetti come la qualità, l’indipendenza, l’affidabilità e, più in generale, la reputazione della società in termini di responsabilità etica e sociale.

Sono sempre più numerosi i protagonisti del mondo finanziario che concretizzano il proprio impegno ad applicare principi di finanza responsabile alla propria attività nell’ottica di incrementare e di rendere maggiormente sostenibile nel lungo termine il rendimento finanziario dei propri investimenti, anche grazie all’utilizzo delle variabili ambientali, sociali e di governance (ESG), sia direttamente sia mediante i target d’investimento.

Dare la giusta considerazione agli aspetti ESG permette infatti di cogliere rischi ed opportunità che potrebbero avere un diretto impatto sui rendimenti finanziari di lungo termine dei propri clienti e, pertanto, non andrebbero trascurati.

Ritengo che l’introduzione di criteri ESG all’interno dell’intero ciclo di vita di un investimento da parte di un operatore finanziario sia un fattore essenziale per la creazione di valore duraturo e condiviso tra tutti gli stakeholder.

In particolare, gli operatori potrebbero integrare - in modo equilibrato e graduale - i criteri ESG in tutti i segmenti delle strategie d’investimento, avendo cura di definire, in base alle caratteristiche della singola operazione, la miglior modalità per realizzare tale integrazione:

E - Environment:

Operare in modo da ridurre quanto più possibile tale impatto. Infatti, durante la gestione dell’intero ciclo di vita dell’investimento dovrebbe essere effettuata la valutazione di aspetti ambientali così da sensibilizzare ciascuna controparte circa l’importanza di proteggere l’ambiente.

S - Social:

Incoraggiare in prima persona l’approccio per una gestione delle risorse volta a salvaguardarne le capacità e le competenze, perseguendo una cultura del lavoro fondata sulle pari opportunità, su criteri di merito e ripudiando qualsiasi forma di discriminazione.

G - Governance:

Promuovere il raggiungimento di elevati standard etici nella conduzione del business assicurando la massima qualità del management e dei membri dei diversi organi di governo: la gestione della corporate governance rappresenta, infatti, uno dei principi cardine alla base del processo di Investimento Responsabile.

L’applicazione dei principi ESG dovrebbe avvenire all’interno delle diverse fasi del processo d’investimento. I Comitati dei fondi gestiti dovrebbero uniformarsi ai principi di Finanza Responsabile nella valutazione degli investimenti che si effettueranno per conto dei medesimi fondi e nella definizione delle strategie di investimento e della asset allocation dei Fondi gestiti.

Inoltre, nel processo di selezione e valutazione delle opportunità di investimento, dovrebbe essere attentamente applicato il principio di esclusione, che permette di individuare un insieme di settori le cui caratteristiche sono considerate controverse da un punto di vista etico o secondo i principi ESG.

Nell’ambito delle politiche ESG, negli anni più recenti si è parlato molto di ‘inclusione finanziaria’, concetto con il quale si intende il complesso di attività sviluppate per favorire l’accesso ai servizi bancari di soggetti e organizzazioni non ancora del tutto integrati nel sistema finanziario ordinario.

Tali attività includono - per le banche e gli operatori del settore - l’offerta di servizi finanziari di credito, risparmio, pagamento, con il trasferimento di fondi e rimesse, nonché programmi di educazione finanziaria.

Favorire l’inclusione finanziaria è uno degli obiettivi ESG che il nostro Fondo SGT Crescitalia intende perseguire nell’ambito delle operazioni di investimento del nostro Fondo di direct lending. Infatti, il Fondo finanzia le PMI acquistandone le fatture commerciali, ponendosi pertanto quale strumento di supporto per le aziende, alternativo o complementare ai canali bancari tradizionali. Il Fondo si rivolge anche a quelle attività che abbiano superato una fase squisitamente di start-up e che comincino ad avere esigenze di anticipare i propri crediti commerciali verso clienti aventi buono standing creditizio.

Nell’ottica di implementare i requisiti ESG, il Fondo si è prefisso di dedicare una percentuale dei propri investimenti nel favorire l’accesso al credito a società/imprenditori (anche società semplici) che abbiano difficoltà ad ottenere un finanziamento bancario ovvero l’anticipo fatture/factoring, e che quindi possano beneficiare della possibilità di cedere le loro fatture (a condizioni di mercato) al Fondo. A tal fine il Fondo opererà in partnership con operatori di microcredito, con fondazioni bancarie ed enti associativi locali.

Reputiamo che una politica di inclusione finanziaria possa costituire un requisito gradito agli investitori istituzionali che hanno come obiettivo non solo il rendimento dei propri capitali investiti ma anche finalità sociali e compatibili con i loro statuti.

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