La transizione energetica rappresenta la più grande sfida della nostra epoca. Negli ultimi anni l’opinione pubblica e le persone che occupano posizioni di governo hanno acquisito consapevolezza dell’enormità del problema da risolvere. Il vento è cambiato. La Conferenza Cop21 di Parigi del 2015 ha rappresentato un avvenimento straordinario, definito dal segretario delle Nazioni Unite come “l’impresa diplomatica forse più difficile della storia”. Le delegazioni delle 196 nazioni partecipanti hanno in quella sede ufficialmente riconosciuto che il cambiamento climatico rappresenta un pericolo urgente e potenzialmente irreversibile per l’umanità, e che non agire oggi porterebbe a conseguenze drammatiche dovute al riscaldamento del pianeta.
L’unica strada per tirarci fuori dal vicolo cieco in cui ci siamo infilati è eliminare completamente le emissioni di gas serra – in primis CO2, ma anche ossido di azoto, metano, ecc. – in atmosfera. Tale è l’obiettivo dichiarato da parte dei Paesi che rappresentano oggi i più grandi contributori alle emissioni, quali la Cina, che si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2060, l’Europa che ha storicamente svolto un ruolo trainante e che traguarda per il medesimo obiettivo il 2050, o anche gli stessi Stati Uniti, che con l’amministrazione Biden hanno ripreso il loro impegno su questo fronte.
Nel contesto europeo si muove l’Italia, che con l’attuale Piano Nazionale per l’Energia e il Clima (PNIEC) si è posta l’obiettivo di riduzione delle emissioni dall’attuale 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Tale piano è tuttora in fase di revisione per aggiornare l’obiettivo ad oltre il 50%.
Non immettere gas climalteranti in atmosfera significa innanzitutto utilizzare l’energia in maniera intelligente, ossia efficiente. L’efficienza energetica è un tassello fondamentale dell’equazione che nei prossimi decenni ci porterà alla neutralità climatica. La Strategia Energetica Nazionale solo qualche anno fa prevedeva investimenti nel comparto dell’efficienza energetica in Italia pari a 110 miliardi di euro su un totale di 175 miliardi.
Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica SGR è oggi il principale fondo di private equity europeo in progetti di efficienza energetica. Ad oggi ha raccolto 330 milioni di euro di cui 200 milioni già impiegati, con proiezione di investimenti complessivi per un miliardo di euro in Italia. Come promotori dei fondi che gestiamo siamo attivi nell’efficienza energetica da oltre un decennio, e nel corso di questi anni abbiamo maturato competenze che ci hanno consentito di assumere un ruolo di leadership nel settore.
Attraverso le società partecipate dai nostri fondi siamo oggi infatti, inter alia, il primo operatore in Italia nel campo delle riqualificazioni energetiche del settore residenziale con oltre 3.000 condomini gestiti, ed il secondo operatore nel campo della pubblica illuminazione con 700 mila punti luce gestiti. Siamo inoltre presenti nel capitale di uno dei maggiori produttori indipendenti di energia eolica, e di società attive nell’ambito del settore HVAC (Heating Ventilation Air Conditioning), delle Comunità Energetiche e dell’efficienza nel settore privato.
La centralità del processo di transizione energetica è stata inoltre colta appieno nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato proprio in questi giorni dal governo Draghi. Il PNRR ha infatti identificato la transizione come prima priorità da perseguire, allocando ad essa risorse per 57 miliardi di euro, pari al 30% dei fondi messi a disposizione dall’Europa nell’ambito del programma Next Generation EU.
Forti dell’esperienza maturata negli anni, riteniamo che, per accelerare nel processo di transizione in atto, le risorse andrebbero utilizzate anche per:
- rafforzare e sviluppare l’operatività delle Energy Services Companies (ESCo), che in Italia hanno garantito lo sviluppo dell’efficienza energetica meglio che in altri Paesi europei
- sostenere e sviluppare la filiera tecnologica con finanziamenti ad hoc per le nuove frontiere energetiche quali idrogeno, accumulo e HVAC
- incentivare la convergenza tra digitalizzazione ed efficienza energetica
- favorire lo sviluppo delle Comunità Energetiche
- aumentare la crescita delle energie rinnovabili