Il piano B di Corrado Passera è arrivato in consiglio ed è
stato visionato sia dal ceo, Marco Morelli, sia dall’advisor Lazard. Oggi si
riunirà il cda a Milano e si deciderà quali passi compiere; di sicuro il piano
A non verrà archiviato perché ha l’approvazione del Ministero del Tesoro e
della Bce ma nemmeno il piano B sembra da scartare e si potrebbe addirittura
pensare a un mix tra i due progetti. L’idea di Passera è corredata anche di una
lettera di intenti, di 2,5 miliardi di euro, da parte di alcuni investitori
istituzionali tra cui il fondo Atlas. L’impegno è però condizionato alla due
diligence che andrebbe realizzata a breve. Un altro miliardo si avrebbe da un
aumento in opzione agli attuali azionisti mentre non c’è in piano la
conversione dei bond. Come per l’altra ipiotesi, si punta anche qui a una maxi
cartolarizzazione dei crediti insieme ad Atlante in una fase successiva all’aumento
e di ammontare superiore ai 27,7 miliardi ovvero 32 miliardi. In questo modo le
quote dei titoli cartolarizzati andrebbero ai nuovi soci. Così si comprende anche
l’interesse dei fondi che mirano agli npl: con l’operazione diventerebbero soci
di Mps ma anche azionisti della bad bank. E Passera? lui potrebbe diventare
presidente esecutivo dell’istituto di Siena. Tutto questo però necessità del
passaggio al Governo che è il primo azionista della banca oltre a un ok della
Bce che aveva già avvallato il piano da 5 miliardi di ricapitalizzazione. Il
tempo stringe, serve convocare l’assemblea per il 18 novembre così da chiudere
l’operazione di conversione dei bond e di aumento del capitale e decidere sul
futuro di Mps.