Il presidente di Febaf, Luigi Abete, intervenendo nel corso della IV Giornata dell’Investitore Istituzionale ha espresso la necessità urgente di patrimonializzazione delle imprese, in particolare quelle medie e medio-piccole. Un messaggio in linea con i moniti degli ultimi giorni di Bankitalia e Bce. Ciò significa destinare maggiori risorse da parte degli investitori istituzionali per far ripartire l’economia dopo l’emergenza. Il patrimonio complessivo degli investitori istituzionali – come assicurazioni, fondi, casse, fondazioni - ha superato a fine 2019 i 1000 miliardi. Si calcola che se il 2% di questa quota fosse destinata alla finanza d’impresa ci sarebbe un flusso attorno ai 20 miliardi che permetterebbe alle pmi di investire in innovazione, programmi di espansione, nuova occupazione con riflessi significativi sulla crescita del pil. Si tratta di risorse che andrebbero ad affiancarsi a quelle europee che a partire dal 2021 sono attese tra prestiti e contributi del Recovery Plan. Come ha spiegato Abete, il finanziamento in garanzia è stato indispensabile per la sopravvivenza stessa delle imprese nelle condizioni di stress finanziario generate dall’emergenza Covid ma, anche se hanno aumentato il loro livello di indebitamento, non è pensabile che con la ripresa delle attività dal 2021 il rimborso di questo nuovo debito debba essere la sola priorità. Adesso, dice il presidente, l’intervento per la patrimonializzazione del tessuto produttivo da parte degli investitori istituzionali non è un’opzione ma un'azione "necessaria e urgente" per far ripartire l’economia ed è un tema strategico per il Paese. A giocare un ruolo fondamentale è la natura di lungo termine del risparmio previdenziale e assicurativo che è coerente con le esigenze di sostenibilità dei progetti di investimento delle imprese. Sono diverse comunque le e misure che potrebbero favorire l’intervento degli investitori istituzionali a favore delle pmi. Gli interventi comprendono modifiche regolamentari, di vigilanza e di pesi burocratici che penalizzano la finanza d’impresa; l’allargamento del perimetro di intervento degli Eltif (i fondi europei di investimento a lungo termine); innovative piattaforme digitali di finanziamento e il superamento di resistenze culturali sul fronte della corporate governance. La Giornata dell’Investitore Istituzionale – che quest'anno è stata organizzata insieme all’Università Guglielmo Marconi - è il momento apicale delle attività del gruppo di lavoro inter-associativo nato in seno a Febaf quattro anni fa. Alla riunione erano presenti esponenti del mondo assicurativo, bancario, del private equity, dei fondi pensione e delle casse e tra i relatori che sono intervenuti nel corso dei due panel della giornata c'è stata anche Anna Gervasoni (direttore generale di AIFI). L'appuntamento è stato il primo passo di avvicinamento al Rome Investment Forum 2020 sui temi europei, che si terrà sempre su piattaforma virtuale il 14 e 15 dicembre.