Private equity
25 Febbraio 2020

Il futuro di Valvitalia

Sul tavolo degli investitori c'è il rifinanziamento del debito

In questi giorni si stanno incontrando gli azionisti e le banche finanziatrici che hanno supportato la crescita di Valvitalia, gruppo italiano di valvole hitech. Le discussioni vertono sul rifinanziamento di circa 80 milioni di linee, più la trasformazione in capitale del prestito obbligazionario convertibile da 150 milioni in scadenza a giugno 2021. Il bond fu sottoscritto da Cassa depositi e prestiti nel gennaio 2014, quando entrò in Valvitalia con il Fondo strategico italiano, per farne un “capofiliera nella meccanica per l’energia” con l'obiettivo di quotarla in Borsa. La conversione non è in agenda - scrive L'Economia, il settimanale economico del Corriere della Sera - ma c’è tempo. Intanto l'azienda è tornata a crescere. I conti del 2019 saranno visionati nel cda di marzo e il mercato si attende un fatturato che dovrebbe passare da 300 milioni (del 2018) a circa 310, con altra generazione di cassa. Il margine operativo lordo atteso invece è di circa 20 milioni. L'azienda ha nuovi progetti per il futuro: dopo l’intesa con Severstal, vuole entrare nel grande mercato russo. In prospettiva ci sarebbe la creazione di una fabbrica di valvole in comune tra le due aziende. Ha poi attivi dei progetti sul gas liquido in America, Canada, Mozambico e Russia e sul trasporto di gas naturale in Arabia Saudita; oltre al contratto con le Fs per le misure antincendio sui Frecciarossa e la fornitura a Fincantieri. Nato nel 2002 attraverso l’aggregazione di alcune aziende attive nel valvolame, Valvitalia fa capo alla famiglia Ruggeri (Salvatore insieme ai figli Massimiliano e Luca, attraverso la finanziaria Finvalv). Il punto è come convertire il bond in capitale, portando come previsto dalle intese iniziali Cdp azionista al 49,50% dell’azienda. Il prossimo passo è nominare un advisor indipendente che coordini il tavolo delle trattative. L'operazione di sei anni fa fu di circa 300 milioni e uno dei temi centrali della trattativa oggi è il valore dell’azienda. La famiglia vuole continuare a mantenere un peso nella società, dare occupazione e fare investimenti. Già in passato Valvitalia, che fa parte del programma Elite di Borsa Italiana, aveva avviato l'iter per quotarsi in Borsa, poi il progetto era stato accantonato. Ora il mercato azionario potrebbe tornare a essere uno sbocco. Il capofamiglia Salvatore Ruggeri è sempre stato favorevole all’ipo e anche la seconda generazione sta lavorando per i piani futuri.

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