La famiglia Malacalza, il maggiore socio di banca Carige, ha aperto un canale di dialogo con diversi soggetti finanziari interessati al salvataggio dell'istituto di credito ligure commissariato dalla Bce a inizio anno. Uno dei player più attivi in questo momento è il fondo Värde. Il progetto su cui il private equity americano starebbe ragionando, scrive Il Sole24ORE, prevede l'acquisto dell'intero perimetro della banca, comprese le filiali e il portafoglio di crediti deteriorati che ammonta a circa 3,5 miliardi di euro. Per il fondo gli npl non costituiscono un problema visto che può contare su una partecipazione del 33% in Guber Banca, società specializzata in gestione e recupero di portafogli di crediti non performing. Un accordo con la famiglia Malacalza è un prerequisito essenziale per la presentazione di qualsiasi offerta. Solo l'approvazione e l'impegno della famiglia faranno superare lo scoglio dell'assemblea che dovrà approvare l'aumento di capitale di 630 milioni e fugare il rischio di futuri contenziosi legali. Se l'interessamento si trasformerà in un'offerta vera e propria, questa dovrà pervenire sul tavolo dei commissari entro metà aprile. Il private equity statunitense non è solo nella corsa. Anche i fondi di investimento Apollo, BlackRock e Centerbridge sono interessati al dossier. Inoltre, rimane l'ipotesi di un accordo con Sga, controllata del Tesoro, per l'acquisto degli npl che però, scrive il Sole24ORE, si concretizzerebbe solo se fallisse l'operazione della cessione della banca ad un fondo di private equity.