Oneweb, produttore londinese di costellazioni satellitari per la connettività internet, venerdì 27 marzo ha presentato istanza di fallimento dopo che le trattative con il suo primo socio, SoftBank si sono concluse infruttuosamente. Le due società trattavano per un nuovo finanziamento da due miliardi che alla fine non è stato concesso in parte a causa della pandemia di Covid-19. Ora OneWeb, nel bel mezzo di una crisi economica, cercherà un acquirente. Dei circa 500 dipendenti dell'azienda ne rimarranno una dozzina a gestire il fallimento e i satelliti ancora in orbita. La startup aveva l'obiettivo di offrire servizi internet in modo economico anche in zone remote del mondo connettendole via satellite per abbattere così il divario digitale globale. La società però è riuscita a lanciare solo 74 satelliti sui 900 previsti e l'ultimo lotto è partito poco prima del fallimento, il 21 marzo. Secondo Axios, Oneweb dalla sua fondazione nel 2012 ha raccolto oltre 4,5 miliardi di dollari. Tra gli investitori azionari oltre a SoftBank ci sono Qualcomm Ventures, Grupo Salinas, Coca-Cola, Virgin, Intelsat, Bharti Airtel, Airbus e il governo ruandese. La società ha fatto un salto di qualità nel 2015 chiudendo un accordo con la divisione difesa e spazio di Airbus per costruire i loro satelliti. L'anno dopo sono arrivati i primi investimenti di SoftBank che ha deciso di raddoppiare con un secondo round nel 2019 divenendo il primo investitore. Il momento del debutto commerciale però non è arrivato. Di fronte alla crisi finanziaria causata dal coronavirus il fondo di Masayoshi Son ha deciso di non sostenere il più progetto. SoftBank dal canto suo ha accumulato debiti per 55 miliardi di dollari e ha un piano di rientro che prevede il delisting, e intanto ha approvato cessioni per 41 miliardi.