Studi e approfondimenti
19 Aprile 2021

Il Punto di… Sergio Zocchi, CEO October Italia

Il manager partecipa ai lavori della commissione private debt di AIFI

I primi giorni di marzo, in occasione del convegno AIFI dedicato al Private Debt, ho fornito un mio iniziale contributo sul futuro del comparto e sulle opportunità di mercato nel contesto contingente di questa drammatica pandemia. 

Nel periodo compreso tra marzo 2020 e aprile 2021 oltre 170 miliardi di euro di credito addizionale sono stati concessi alle imprese italiane, credito assistito dalle garanzie pubbliche previste dalle misure a sostegno delle imprese per fronteggiare l’emergenza Covid-19 (Fondo di Garanzia PMI e Garanzia Italia SACE).  Questo notevole incremento del livello di indebitamento dalle imprese ha dunque portato a una parallela crescita del debito pubblico.

Una tale situazione, in un orizzonte di medio o lungo periodo, potrà essere difficilmente sostenibile con le medesime caratteristiche. 

Quale futuro è quindi possibile ipotizzare per il mercato del Private Capital nel quadro di queste misure di origine pubblica a sostegno delle imprese che hanno interessato tutta Europa?

La domanda che il mercato e gli operatori si pongono è sul possibile modello per il dopo pandemia. 

Sicuramente è auspicabile e necessaria una minore dipendenza dal settore pubblico e dagli interventi pubblici, che sono stati prevalentemente di natura emergenziale.

La posizione di October, derivante dalla analisi non soltanto del mercato italiano ma anche dei mercati internazionali in cui opera, è che tutto il settore del Private Capital possa, anzi debba, assumere un ruolo chiave nel definire una nuova progettualità: coinvolgere sia gli attori di mercato privati che gli attori pubblici in un lavoro sinergico orientato a soddisfare le nuove esigenze delle imprese nel prossimo periodo. 

Affinché le aziende possano ragionare in una prospettiva di più lungo respiro, è infatti opportuno pensare a strumenti nuovi che combinino forme di debito, di equity, di quasi equity o altro ancora. 

La rotta deve essere tracciata dall’unione di due punti fondamentali: 

la selettività, intesa come la necessità da parte degli operatori di mercato di identificare e di selezionare le imprese con una maggior capacità di ripresa o resilienza, sostenendole con una pluralità di strumenti,
l’allineamento degli interessi di tutti gli stakeholder, ossia ditutti i soggetti che partecipano a questo sforzo. Soventeparlando di moratorie o allungamento dei termini del periodo di rimborso, il focus è l’interesse di una delle parti, cioè l’impresa parzialmente alleggerita dagli oneri derivati dal debito che ha contratto; è invece importante che ci sia sempre un un’attenzione a tutte le parti coinvolte. 

Si intravedono le prime iniziative a livello europeo in questa direzione: 

1. la decisione della commissione europea di estendere fino al 2021 il temporary framework, all’interno del quale è stato implementato lo schema attuale di garanzie;
2. vari progetti promossi in ambito pubblico e orientati a mobilitare capitali privati.
Un primo esempio è stato quello ministro francese dell’economia e finanza, che ha annunciato a marzo 2021 l’avvio di un programma per un importo complessivo di 20 miliardi di euro che vede il coinvolgimento delle compagnie di assicurazione come soggetti finanziatori e delle banche e istituzioni finanziarie come soggetti di distribuzione di prestiti partecipativi alle piccole e medie imprese. È poi notizia proprio di questi giorni l’impegno di Axa, con una dichiarazione del CEO Thomas Buberl, a fornire finanziamenti tra 1,5 e 2 miliardi di euro per questo sistema destinato a sostenere le imprese sane prima della crisi sanitaria ma penalizzate dal rallentamento dell'attività. 
E dall’Italia arrivano segnali su questa strada con proposte di legge volte a favorire la patrimonializzazione delle imprese e che prevedono per quelle più piccole la conversione dei prestiti garantiti dallo Stato in capitale, per le aziende più grandi l'adozione di prestiti partecipativi garantiti dal Fondo di garanzia per le Pmi.
3. L’iniziativa della banca europea degli investimenti per il lancio di un fondo di garanzia paneuropeo: all’interno di questo programma October ha avuto il privilegio di essere stato il primo operatore ad aver in gestione un fondo sottoscritto dalle assicurazioni francesi e dedicato a un settore verticale, il turismo.

Un’iniziativa promossa dal pubblico e supportata dagli investitori istituzionali francesi, che ha messo a disposizione degli operatori del settore delle risorse importanti tramite una garanzia FEI. 

Questo è il quadro all’interno del quale tutti gli operatori di mercato ritengo si debbano muovere, immaginando modalità e strumenti anche nuovi per far fronte alle esigenze delle imprese per una ripresa nel prossimo futuro.

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