Cresce a ritmo sostenuto l'ecommerce in Italia che nel 2019 per la prima volta supererà i 30 miliardi, segnando un +15% rispetto al 2018. L'aumento in valore è di 4,1 miliardi di euro ed è il maggiore di sempre. Lo shopping online è stato trainato dai prodotti fisici e il valore di questi ultimi ha toccato i 18,1 miliardi (+21%) con 281 milioni di ordini e uno scontrino medio intorno ai 66 euro. 13,5 miliardi invece sono stati spesi in servizi. È questo lo scenario presentato dall’Osservatorio eCommerce B2c della School of Management del Politecnico di Milano che quest’anno compie i 20 anni dalla prima rilevazione. La crescita negli ultimi anni è stata impetuosa: nel 1999 l'ecommerce in Italia valeva circa 100 milioni di euro e quasi esclusivamente venivano acquistati servizi (per la maggior parte assicurazioni online e biglietti aerei ), oggi il giro d'affari è di 31,6 miliardi. Informatica & elettronica è il settore più rilevante (+19% per un valore di 5,3 miliardi di euro), mentre Arredamento & Home living (+30%) e Food & Grocery (+42%) sono quelli che crescono di più percentualmente. Turismo e trasporti, con 10,9 miliardi di euro, è il primo comparto dell'ecommerce italiano e l'Export (ossia il valore delle vendite da siti italiani a consumatori stranieri) vale 4,4 miliardi di euro, pari al 15% del mercato complessivo. L’abbigliamento e l’arredamento, settori tipicamente collegati al made in Italy, sono quelli che funzionano meglio e i principali mercati di sbocco sono l'Europa e gli Stati Uniti. Molto basse, al di sotto del 4%, le quote verso Cina, Giappone e Russia. L’import però vale 7,2 miliardi con uno sbilancio commerciale di 2,8 miliardi di euro. Infine lo strumento preferito per fare acquisti è lo smartphone, in quattro casi su 10, generando vendite per 12,5 miliardi con un +33% sul 2018 e si prevede che tra il 2020 e il 2021 diventerà il primo canale per gli acquisti online.