Le Pmi italiane con elevato potenziale di crescita mostrano resilienza all’impatto Covid, continuando a investire e concretizzando i progetti di crescita grazie a nuovi capitali e accesso al sistema finanziario europeo, caratterizzato da investitori qualificati che garantiscono credibilità, trasparenza e visibilità. A riportarlo è la società di consulenza e revisione aziendale Bdo Italia, che ha rielaborato e divulgato i dati sulle Ipo nel 2020: sono diminuite le società sbarcate su Aim Italia, passando dalle 31 nel 2019 alle 23 nel 2020. Un calo non drammatico, con l’ultimo trimestre dell’anno che lascia ben sperare visto che si è registrata una netta accelerazione delle quotazioni che sono state 14, contro le 7 dei primi nove mesi dell’anno. Sebbene i numeri siano inferiori rispetto a quelli del 2019, il segmento Aim si è dimostrato più resiliente rispetto agli altri listini: la volatilità di Aim negli ultimi nel corso del 2020 è pari al 16%, significativamente inferiore rispetto a quella del segmento Star attorno al 27%. Si conferma inoltre il trend che vede Aim presentare più Ipo rispetto a Mta (21 su Aim vs 1 su Mta nel corso del 2020). La ripartizione tra settori nel listino Aim risulta molto eterogenea, confermando la validità come strumento per lo sviluppo delle aziende operanti in tutti i settori produttivi.