Il Tribunale di Como, dopo quasi tre anni di chiusura, ha dato il via libera alla riapertura dello storico Casinò di Campione valutando positivamente il progetto di riapertura della casa da gioco, che avverrà inizialmente con 174 dipendenti, che potranno aumentare negli anni successivi in base all’andamento dei volumi di attività. La società prevede di riaprire entro fine anno, Covid permettendo.

La chiusura del Casinò risale al 27 luglio 2018 quando la società, che era ad un passo dal perfezionare con i creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti (secondo le previsioni dell’articolo art. 182-bis della legge fallimentare), è stata dichiarata fallita per la mancata adesione da parte del commissario straordinario del Comune di Campione, nominato a seguito del dissesto finanziario del Comune stesso.

Nei mesi successivi i curatori nominati dal Tribunale hanno avviato la procedura di licenziamento collettivo interrompendo i rapporti di lavoro con tutti i 482 dipendenti del Casinò. Anche grazie alla risposta e partecipazione degli ex dipendenti è stata resa possibile la presentazione del piano di concordato, basato su una radicale discontinuità strategica, di governance e gestionale rispetto al passato, dove assume un ruolo centrale un rinnovato rapporto con il socio Comune.

Un altro fondamentale elemento del piano di concordato è costituito da una maggiore flessibilità organizzativa e dal ridimensionamento dell’organico e relativo costo, collocandosi su livelli coerenti con l’andamento del mercato e confrontabili con quelli dei casinò svizzeri limitrofi di Lugano e Mendrisio.

Con la riapertura del Casinò di Campione, che storicamente rappresenta la principale attività economica del territorio campionese, ci si pone l’obbiettivo di fondare una ripresa e rivitalizzazione generale del tessuto economico e sociale locale.

La società del Casinò, guidata da Marco Ambrosini, è stata affiancata da Vitale-Zane & Co., Dla Piper, Studio Legale di Tolle Pilia & Associati, Studio Legale Ghislanzoni e Studio Zezza.