AltFi aveva preannunciato a gennaio 2020 che stavamo entrando nei ruggenti anni Venti, una nuova decade di disruption per il FinTech. Quando lo scriveva, la società non si aspettava senza dubbio il Covid e ogni cosa che ne è conseguita, ma tutto quello che è seguito dopo non ha deluso le aspettative, anzi è andato ben oltre. Come ormai è stato detto in molti contesti, la pandemia ha infatti accelerato molti processi in corso, portandoli a maturità. Per il FinTech è andata proprio così: un settore laterale che è riuscito a emergere come affidabile partner delle PMI nella situazione di emergenza.
Se il 2020 è stato un anno di svolta per il mondo del lending FinTech, per BorsadelCredito.it è stato in particolare l’anno della consacrazione. Non solo abbiamo chiuso lo scorso anno come prima piattaforma di lending italiano, con 75 milioni di erogato, ma siamo entrati anche nella top ten, precisamente al quarto posto, tra le piattaforme europee che sono cresciute di più a dicembre anno su anno: il dato è di P2P Market Data. Abbiamo infatti osservato da parte delle PMI un maggior ricorso alla piattaforma. E i numeri del primo semestre del 2021 sono ancora più impressionanti. Da gennaio 2021 ad oggi abbiamo erogato oltre 154 milioni di euro, rispetto a un totale da inizio attività di 390 milioni. Ovvero più di un terzo dell’erogato complessivo è relativo ai soli primi sei mesi del 2021 – che hanno già registrato una crescita rispetto all’intero 2020 del +100% – dato ancora più sorprendente se si considera che abbiamo avviato il business lending a settembre 2015.
Questo è potuto succedere perché BorsadelCredito.it ha iniziato a sviluppare prodotti ad hoc per le piccole e medie aziende italiane fin dai primi giorni dell’emergenza pandemica. Grazie alla flessibilità e alla personalizzazione che usiamo concretamente, da sempre, nella costruzione dell’offerta, a marzo 2020, con quasi due settimane di anticipo rispetto alla pubblicazione del Decreto Rilancio, abbiamo strutturato Cash anti Covid-19: un finanziamento bullet della durata di 6 mesi e con importo dai 300mila ai 500mila euro, per coprire il 100% delle spese correnti delle PMI messe in difficoltà dal lockdown. Successivamente, per accompagnare le PMI anche nella ripartenza, a giugno 2020 è arrivato anche Cash Anti Covid Fase 2, un prodotto di lungo periodo: l’importo del singolo prestito varia dai 100mila ai 600mila euro e la durata è fissata in un massimo di sei anni, di cui i primi 12 mesi di totale preammortamento. Il prestito è garantito fino al 90% dal Fondo centrale di garanzia per le PMI.
Ma questi 18 mesi sono stati per noi una svolta da molti punti di vista, anche e soprattutto qualitativi. I prodotti lanciati nel 2020 si inseriscono infatti all’interno di un’iniziativa più complessa, che prende il nome di “Slancio Italia” e che ad oggi ci ha permesso di raccogliere oltre 500 milioni di euro attraverso diverse operazioni di cartolarizzazione sviluppate insieme a partner istituzionali. Tra queste, la più recente è quella da 220 milioni lanciata a maggio in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Banca Ifis, preceduta da altre due sviluppate con Banca Valsabbina, rispettivamente da 200 milioni ad aprile 2021 e da 100 milioni a settembre 2020. L’intero progetto “Slancio Italia” è inoltre finanziato da fondi di credito gestiti da BorsadelCredito.it e sottoscritti da Azimut, nel quadro dell’accordo strategico tra le due società per veicolare risorse alle PMI in tempi rapidi e in modalità digitale, sancito a maggio 2020 con la costituzione della società Azimut Capital Tech.
Ora, un ulteriore passo avanti potrebbe essere la creazione del mercato unico europeo del crowdinvesting: il Nuovo Regolamento Europeo sull’equity e il lending crowdfunding per le imprese approvato il 5 ottobre 2020 dal Parlamento europeo, entrerà in vigore a un anno dalla pubblicazione. La normativa agevola la prestazione transfrontaliera dei servizi di crowdfunding, dando la possibilità a tutte le imprese del settore di dotarsi di un passaporto UE che le abiliterà dunque a prestare anche alle PMI oltre confine. Ora resta da capire quali saranno i tempi di attuazione e recepimento delle nuove regole europee in Italia. Per iniziare, con la dimensione, a guardare oltre i confini del Paese.