L'Nba, la lega di basket che riunisce tutti i proprietari delle franchigie, ha dato il via libera all'ingresso di fondi di investimento nell'azionariato delle squadre. Lo scrive MF – Milano Finanza aggiungendo che sia private equity sia altri tipi di investitori istituzionali potranno possedere fino al 20% di una franchigia per massimo cinque società diverse. Alle squadre viene posto un solo limite: di non avere più del 30% del proprio capitale detenuto da fondi di investimento, indipendentemente da quanti siano a spartirsi la partecipazione. La mossa è stata progettata per ampliare il pool di investitori dopo l'aumento delle valutazioni delle società di basket. Le riflessioni dell’organo di governo della competizione statunitense arrivano infatti dopo una crescita vertiginosa avuta dalle franchigie negli ultimi dieci anni. Se nel 2010 un team valeva in media 370 milioni di dollari, oggi è passato a 2,4-3 miliardi di dollari, per una crescita del 550%. Frutto del lavoro fatto sull'incremento del valore dei diritti tv e più in generale sul brand Nba.