La famiglia Corneliani, fondatrice dell'omonimo marchio mantovano di abbigliamento maschile, ha presentato un ricorso al tribunale di Brescia ai sensi dell'articolo 2409 del codice civile per verificare l'esistenza di irregolarità nella gestione. Lo scrive Carlo Festa sul Sole24ORE. Da tempo si è aperta una frattura tra i soci dell'azienda. Da una parte la famiglia, che figura nell'azionariato con una quota del 48,1%, dall'altra, il socio di maggioranza Investcorp. Il fondo è entrato in società nel 2016 (link) tramite il veicolo Sarti holdings; ha rilevato il 50% dell'azienda nelle mani del ramo familiare che faceva capo a Carloalberto Corneliani e in seguito è salito al 51,9%. I piani iniziali prevedevano che la famiglia rimanesse a capo dell'azienda mentre Investcorp - che in passato è stato azionista di Tiffany e Gucci - avrebbe apportato competenze e risorse per favorire lo sviluppo. Dei 20 milioni di aumento di capitale promessi fino a oggi però ne sono stati versati tre, ma il fondo ha tempo fino al 2021 per iniettare gli altri 17 milioni. Inoltre a seguito dell'ingresso del nuovo socio - lamenta la famiglia - la situazione dell'azienda ha cominciato a peggiorare. Il fondo, accusano i Corneliani, ha ignorato i segnali di deterioramento economico e finanziario, ad esempio il calo del fatturato. Come ricostruito da Affari&Finanza: la posizione finanziaria netta di Corneliani nel 2018 era negativa per 17,7 milioni di euro, le banche già a inizio 2019 hanno iniziato a ridurre gli affidamenti nei confronti dell'azienda e lo scorso novembre sono stati annunciati 130 esuberi (su 454 dipendenti mantovani). L'articolo 2409 del codice civile prevede la possibilità per il tribunale di verificare l'esistenza di gravi irregolarità nella gestione arrivando alla destituzione del consiglio di amministrazione nei casi più gravi. Investcorp, scrive il Sole24ORE, respinge le accuse e denuncia il comportamento della famiglia volto creare instabilità proprio nel momento di rilancio dell'azienda. I sindacati sono preoccupati per gli effetti occupazionali di una causa in tribunale e chiedono il ritiro del ricorso e che le due parti tornino a lavorare insieme per il rilancio del gruppo.