Il management di At&T ha trovato un accordo con l'hedge fund Elliott, entrato nel capitale sociale dell'azienda meno di due mesi fa promettendo rivoluzioni; oggi i due fronti avrebbero portato a casa un accordo di reciproca soddisfazione. A settembre il fondo ha preso una quota dell'1% nell'azienda tlc investendo 3,2 miliardi di dollari, l'impegno maggiore di sempre per la società di Paul Singer. Forte della nuova posizione, Elliott inviò una lettera aperta al board di At&T chiedendo una riorganizzazione strategica che avrebbe potuto fare salire il titolo del 65%. Nella stessa missiva si criticava anche la politica di acquisizioni che aveva portato a un elevato indebitamento dell'azienda. Le sollecitazioni del fondo oggi si sono tradotte in un accordo raggiunto a inizio settimana che prevede il mantenimento dell'amministratore delegato Randall Stephenson fino a tutto il 2020. Una volta che questo si sarà dimesso i ruoli di ceo e presidente saranno separati; entreranno poi due nuovi consiglieri nel board in sostituzione di due membri in scadenza; infine è stato varato un nuovo piano triennale che promette la revisione del portafoglio di attività di At&t con dismissioni - tra i cinque e i 10 miliardi di dollari già il prossimo anno – per rientrare così dell'enorme carico di debiti che alla fine del terzo trimestre ammontava a 153,5 miliardi di dollari. Per ora non si parla invece della cessione dell’operatore satellitare Direct Tv.