E' saltata la trattativa tra il gruppo alimentare di origine spagnola Goya e il private equity Carlyle. I negoziati erano già in fase avanzata ma alla fine sono sfumati perché le due parti non avrebbero trovato un accordo sul ruolo della famiglia fondatrice, già divisa al suo interno tra chi vuole mantenere una partecipazione e chi vuole vendere l'asset. L'operazione aveva un valore stimato compreso tra i tre e i quattro miliardi di dollari. Goya oggi è conosciuta per prodotti come fagioli in scatola, caffè, salse in bottiglia e bevande tropicali in vendita nelle grandi catene di supermercati e amati dalle famiglie latinoamericane e dagli appassionati di cibi etnici. L'azienda, nata come bottega alimentare nel 1936, è stata aperta da Prudencio e Carolina Unanue a Lower Manhattan. Goya tuttora è gestita dalla terza generazione di discendenti dei fondatori che a maggio aveva assoldato Goldman Sachs per valutare l'ingresso di un nuovo investitore. Inizialmente gli Unanue cercavano un socio di minoranza, poi hanno iniziato a intavolare discussioni anche per una quota maggiore. Con Carlyle a quanto pare l'accordo è saltato perché mentre la famiglia voleva rimanere alle redini dell'azienda, il fondo, per quella cifra, voleva ottenerne il controllo. Tanto più che, secondo rumors, per i dirigenti di Carlyle il business di Goya avrebbe bisogno di miglioramenti per prepararsi a una ipo. Secondo quanto risulta al New York Post ora gli Unanue starebbero valutando se intavolare una trattativa con un'azienda di Wall Street per quotarsi.