Startup
24 Marzo 2017

Gli smart glass “parlanti” per chi ha difficoltà

L’idea dal fondatore di EyeControl, malato di Sla

La wearable technology fa passi da gigante. Grazie al divertimento garantito dalla realtà virtuale, infatti, si possono diagnosticare patologie in modo alternativo e facilitare la vita a chi ha difficoltà motorie. È il caso di Shay Rishoni, ex colonnello dell’esercito, fondatore di EyeControl e vittima della Sla. Grazie ad un micro-telecamera installata in uno smart glass, alla persona basta fissare le lettere di una tastiera virtuale sulle lenti per mandare l’input ad un microcomputer. Dopo aver elaborato le informazioni, le processa in suoni trasmessi agli auricolari. Le parole, quindi, se confermate, verranno trasferite al microfono che le pronuncia. Un altro modo per abbattere barriere comunicative. Il prezzo – assicurano – sarà contenuto e alla portata di tutti.

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