L’acquisizione di Refinitiv fa un ulteriore passo avanti. Martedì 26 novembre la quasi totalità dell’assemblea degli azionisti del London Stock Exchange Group ha dato l’ok all'operazione sul database finanziario oggi controllato da Blackstone. L'acquisizione vale 27 miliardi di dollari, 14,5 miliardi di equity, il resto debito. L'operazione è stata studiata per ampliare le attività di trading e comporterà uno spostamento del baricentro del business di Lse da exchange industry più tradizionale ai dati, area più redditizia e meno sensibile dal punto di vista politico. Proprio dai dati è previsto che arriverà il 70% di ricavi della nuova realtà. Il 99,27% dei voti in assemblea ha appoggiato l’accordo, con un 99,26% a favore dell’intenzione di Lse di emettere nuove azioni per finanziare l’operazione. L’acquisizione dovrebbe essere completata nella seconda metà del 2020 e per arrivare al traguardo dovrà passare al vaglio delle autorità regolamentari e antitrust. Secondo quanto riferisce Reuters il via libera normativo all’accordo sarà un processo lungo e potrebbe essere necessario vendere alcuni asset. Questo crea nuovi scenari possibili per Borsa italiana, che fa parte del gruppo londinese dal 2007 ed è ambita anche da altre piazze. La cessione parziale o totale di Borsa italiana, valutata fino a quattro miliardi, potrebbe aiutare a finanziare l’operazione e a ridurre anche il debito, che aumenterà dopo l’accordo con Refinitiv. Euronext, che già aggrega sei listini europei ed è in corsa per quello di Madrid, potrebbe fare un'offerta per Milano che ha una capitalizzazione di due miliardi di euro e porta in dote il circuito Elite (il programma che raccoglie circa 1,300 pmi non quotate) e l’Aim, il segmento dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale. Dall'unione di Lse e Refinitiv nascerà un gruppo con ricavi più che triplicati, dai 2,1 miliardi di sterline di Lse del 2018 a 6,8 miliardi. Dall’operazione, annunciata ad agosto, Lseg si aspetta di ottenere un tasso di crescita dei ricavi del 5-7% all’anno per i primi tre anni; un aumento degli utili per azione superiore al 30% nel primo anno e sinergie di costi. Una volta concluso l’accordo, gli azionisti di Refinitiv avranno circa il 37% di Lse ma meno del 30% dei diritti di voto totali.