Il programma della Bei per andare incontro alle piccole e medie imprese europee in difficoltà dovrebbe entrare in vigore in questi giorni. I Paesi membri hanno discusso per settimane i dettagli della iniziativa e martedì 26 maggio il consiglio di amministrazione della banca ha dato il suo benestare formale. L’accordo prevede la nascita di un veicolo dotato di garanzie statali per 25 miliardi di euro, capace di prende a prestito sul mercato 200 miliardi. I 27 Paesi della Bei per arrivare all’intesa hanno dovuto sciogliere alcuni nodi sui criteri di erogazione. Il primo dei quali è stata la definizione stessa di “pmi”. Alcuni Paesi come la Francia avrebbero voluto una definizione più ampia per aiutare anche le più grandi. Il 65% del denaro andrà alle pmi, mentre il 5% dovrà essere riservato ad entità pubbliche. Altro punto, la governance del nuovo fondo. Si è deciso che la Bei potrà gestire il programma in autonomia ma per le questioni più delicate dovrà coinvolgere anche gli azionisti e le decisioni verranno prese a maggioranza super-qualificata. Ultima questione: l’effetto di leva finanziaria che, con garanzie per 25 miliardi, dovrebbe raccoglierne 200, una proporzione che i Paesi del Nord Europa consideravano troppo elevata e rischiosa. La Bei ha studiato anche un'altra proposta per le imprese, dedicata questa volta al sostegno della solvibilità. Si tratta di uno strumento temporaneo e strettamente rivolto a fronteggiare l'impatto economico della pandemia. Fornirà garanzie parziali contro perdite future: con cinque miliardi del bilancio attuale e 26 del prossimo, la Ue dovrebbe fornire alla banca una garanzia di circa 75 miliardi. L'obiettivo è un livello di investimenti complessivo (attraendo capitali privati) di 300 miliardi. La garanzia sarà calibrata per assicurare che gli investimenti siano mirati a società di Paesi che hanno meno possibilità di intervenire con aiuti di Stato nazionali e maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria, come l'Italia. Da marzo invece è già operativa una prima misura d’emergenza finanziata dalla Bei per un massimo di 28-40 miliardi di euro che prevede garanzie bancarie e liquidità per gli istituti di credito da utilizzare per ricapitalizzare piccole e medie imprese.