Giovanni Tamburi si racconta al Sole 24 Ore; il manager lavora nel mondo della finanza italiana da 40 anni e da quasi 20, lo fa in proprio con la Tamburi Investment Partners, la sua investiment e merchant bank quotata in Borsa con cui ha realizzato oltre 300 operazioni di m&a. Ai veicoli di Tip fino ad ora sono stati affidati circa tre miliardi che sono stati investiti in aziende di vari settori – come Fca, Ferrari, Moncler, Prysmian - con un rendimento annuo medio del 35% negli ultimi 5 anni. Tamburi è anche l’inventore dei “club deal”, che prevedono il coinvolgimento di più investitori e che, a differenza dei fondi di private equity, non hanno scadenza temporale all’investimento. Tra i target preferiti di Tamburi ci sono i retail. E l'ultima acquisizione in ordine di tempo in questo segmento è Ovs. Considerando anche gli altri investimenti in Amplifon, Eataly, Furla, Hugo Boss e Moncler, Tamburi può contare su circa 20mila punti vendita nel mondo. L’esperienza emozionale e fisica dei negozi è insostituibile, dice. Anche se le vendite online sono un complemento necessario oggi. Una delle ultime operazioni è quella di Ovs, una società con quasi 400 milioni di debiti. L'esposizione debitoria però non lo spaventa perché, spiega, in parte è collegata a una passata acquisizione in Svizzera, andata male ma risolta. Inoltre, la catena ha due asset di rilievo: la rete di distribuzione e un prodotto di fascia media concepito e fatto in casa. Il focus di investimento di Tamburi è sulle imprese che possono crescere o che hanno del potenziale per essere rilanciate. Non fanno per lui invece gli investimenti nelle banche, nelle infrastrutture oppure nei grandi gruppi dove è necessario interfacciarsi con la politica. Un gioco diplomatico che pone vincoli e condizionamenti allo spirito imprenditoriale. La nuova passione di Tamburi sono le startup, come Digital Magics o TalentGarden in cui da poco ha guidato un investimento da 44 milioni di euro.