Riassetto per Gavio che ha deciso di fondere Sias e Astm per semplificare la catena di controllo. Astm lancerà un'opa parziale sul 5% di Sias al prezzo di 17,5 euro, e il perfezionamento dell'offerta è subordinato al fatto che Astm raggiunga il 66,693% di Sias (per ora detiene una quota del 61,69%). L’obiettivo è completare l’operazione per fine anno e successivamente creare una unica holding quotata in Borsa, come lo sono ora le due società coinvolte nell'operazione. All'inizio della sua storia Gavio era una azienda “padronale”, negli anni è diventata una compagnia proiettata sui mercati internazionali tanto che ora è il quarto operatore autostradale al mondo con 4.156 km di rete in concessione e un business integrato su costruzioni e engineering. Ora Gavio si prepara a una terza fase di espansione. La trasformazione è partita con l’ingresso nel 2015 di figure manageriali esterne alla famiglia al vertice delle società operative e ha avuto un'altra tappa cruciale lo scorso anno quando il gruppo delle autostrade strinse una partnership con Ardian. Per 850 milioni il fondo acquisì da Aurelia, la holding della famiglia, una quota di minoranza del 40% di una nuova società in cui vennero fatte confluire le partecipazioni di controllo di Astm e Sias. Già all'epoca dell'accordo con Ardian l’obiettivo era rafforzare il ruolo di Gavio quale player globale nel settore delle infrastrutture, dopo la nuova operazione di riassetto, la società che risulterà sarà pronta a raccogliere l’interesse di potenziali investitori internazionali.