Tre soggetti sono arrivati alla fase finale della vendita di Cedacri, società italiana specializzata nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office per le banche. Si tratta di Accenture, Engineering (gruppo romano posseduto da Nb Renaissance e Bain Capital) e Ion Investment, holding britannica specializzata in software, dati e analisi per istituzioni finanziarie. Replay invece non è più in corsa. A riferire le ultime novità è Carlo Festa sul Sole24ORE. Dal gennaio 2018 Cedacri è partecipata al 27% da Fsi. Il restante 73% del capitale è in mano a 14 istituti bancari suoi clienti, tra cui figurano Banca Mediolanum, Banca di Asti, Credem, Banco di Desio e Banca Valsabbina. Il dossier del gruppo era iniziato con la ricerca di un partner tecnologico-azionario in vista di una possibile quotazione ma si è progressivamente spostato alla cessione della maggioranza. La valutazione di Cedacri sarebbe attorno a 1,6 miliardi e le variabili in gioco nella scelta sono diverse: l’offerta economica, le potenziali sinergie con il compratore oltre al tema della garanzia di mantenimento dell’italianità dell’azienda, che è un asset strategico per il settore bancario.