Secondo Reuters Ferruccio Ferragamo, figlio del defunto fondatore Salvatore e oggi presidente dell'omonima griffe, starebbe valutando di cedere un pacchetto azionario del 20% del veicolo di partecipazioni che controlla la società. Per questo motivo a settembre avrebbe avvicinato alcuni investitori di private equity e fondi sovrani come quello di Singapore Gic, Temasek e la Qatar Investment Authority. Il processo sarebbe in fase preliminare e la famiglia per ora starebbe testando l'appetito del mercato, dicono le fonti dell'agenzia. Fondata a Firenze nel 1927, Ferragamo è stata quotata in borsa nel 2011 ma la dinastia Ferragamo ha sempre mantenuto una forte presa sull'azienda. Tuttavia il marchio ha perso il suo splendore negli ultimi anni e questo avrebbe creato qualche dissapore tra gli investitori della famiglia - che ne controllano il 65% in totale – principalmente legato al tema della strategia aziendale. Da anni si rincorrono le indiscrezioni sul fatto che la famiglia fiorentina, o parte di essa, sia pronta a passare la mano e puntualmente le voci vengono smentite. Dopo i nuovi rumors le azioni di Ferragamo sono aumentate dell'11% e le negoziazioni sono state automaticamente interrotte. Un portavoce della società - che ha un valore di mercato di due miliardi di euro ha negato sia che la famiglia Ferragamo avesse in programma di vendere la quota sia l'incontro con potenziali investitori ma la Borsa continua a crederci. Dopo la ripresa degli scambi, il titolo è salito di nuovo dell'8,73%. Il marchio di pelletteria ha visto i suoi ricavi crollare del 60% nel secondo trimestre dell'anno. Gli analisti stimano per quest’anno e per il 2021 un esercizio in rosso e per tornare ai fatturati del 2019 dovranno comunque passare diversi mesi. Una vendita di quote, sempre secondo Reuters, aiuterebbe la società a far fronte alle ricadute della crisi da Covid-19 e appianerebbe i disaccordi interni sulla strategia, consentendo ad alcuni membri della famiglia di uscire e monetizzare la propria partecipazione.