La boutique indipendente di fondi alternativi globali, Fenera, ha chiuso il veicolo Fenera European Lending I a 75 milioni euro con capitali raccolti presso assicurazioni italiane di dimensioni medio-grandi e fondi pensione. A sua volta, lo strumento ha investito come feeder fund in Cesl II, veicolo di private debt con focus sulle medie aziende europee gestito da Crescent. La sgr torinese sperimenta così una nuova strategia di private debt: il feederaggio sui grandi fondi che fino a oggi non erano alla portata di investitori italiani (famiglie e enti previdenziali, ma nemmeno banche e assicurazioni) per taglia e per commissioni. Crescent è un gruppo americano con 25 miliardi di asset in gestione e un ritorno medio annuo del 12% e Fenera è il suo partner esclusivo per l’Italia. La società torinese, nata come boutique riservata alle 12 famiglie fondatrici, nel 2018 ha dato il benvenuto a una sgr e oggi gestisce 190 milioni di masse, di cui il 20% proveniente dalle famiglie originarie e il resto da parte di investitori istituzionali. Fenera farà da mediatore tra il panorama italiano degli investitori e il gestore globale. La strategia del feederaggio prevede che il fondo componga ticket di taglia medio-piccola (in questo caso da 10-20 milioni ciascuno) fino a raggiungere una raccolta sufficiente per ottenere dalla società americana sconti rilevanti. Lo schema del feederaggio dovrebbe essere replicato sul private debt con un altro fondo che vedrà la luce la prossima primavera e sul private equity. Inoltre ci sono contatti avanzati per un’iniziativa nel settore del venture capital. Fenera procede con la raccolta di tre fondi di fondi avviati nel 2018 e specializzati in private equity industriale, immobiliare e private debt. Finora sono stati raccolti 130 milioni che provengono per il 75% da investitori istituzionali (casse previdenziali e assicurazioni) e il closing è fissato nell'aprile del 2020. Oltre l’80% del capitale raccolto è già stato investito su 27 fondi selezionati, tra Stati Uniti, Asia ed Europa.