Studi e approfondimenti
21 Luglio 2021

FeBAF: investitori istituzionali pronti per la ripartenza

Nella quinta giornata dell’investitore istituzionale si è parlato di investimenti in infrastrutture ed economia reale

 I prossimi cinque anni saranno decisivi per la ripartenza dell’Italia e serve una partnership pubblico-privata, sia nell’attuazione del PNRR, sia nella capitalizzazione delle imprese dopo la crisi del Covid. Con la pandemia il finanziamento in garanzia delle imprese è stato indispensabile per la loro stessa sopravvivenza, è ora necessario intervenire per consentire agli investitori istituzionali - e non solo allo Stato - di destinare risorse alla patrimonializzazione delle imprese che hanno prospettive positive sui mercati.

Secondo le prime proiezioni a fine 2020 il patrimonio degli investitori istituzionali in Italia – assicurazioni, fondi, casse, fondazioni – supera i mille miliardi e crescono i depositi delle famiglie per effetto dell’incertezza. Uno spostamento anche limitato di queste risorse verso il capitale delle imprese permetterebbe di investire in sostenibilità, innovazione, nuova occupazione, progetti di lungo termine. Si tratta di mezzi finanziari che andrebbero ad integrare gli obiettivi e le disponibilità europee del PNRR (Piano di Resilienza e Ripresa).

“La partnership pubblico-privata nella patrimonializzazione delle imprese è una strada obbligata”, ha detto Innocenzo Cipolletta, presidente di FeBAF. “Non si tratta solo di affiancare risorse a quelle pubbliche, ma competenze e modalità di intervento innovative da parte degli investitori istituzionali, rappresentati nella nostra Federazione”, ha aggiunto Cipolletta. “I prossimi cinque anni sono cruciali perché tireremo le somme del Piano di Resilienza e Ripresa e sapremo se il tessuto produttivo del Paese ha retto e si è anzi rilanciato. Per questo è necessario il contributo degli investitori istituzionali, che chiedono riforme regolamentari e fiscali tali da incentivare i loro investimenti e la canalizzazione del risparmio delle famiglie verso il lungo periodo. L’investimento ‘paziente’ dei privati – ha concluso il numero uno di FeBAF - è anche un antidoto contro i rischi di una ‘pubblicizzazione dell’economia’, che sarebbe conseguenza di un intervento statale prolungato ed esclusivo”.  

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