Private equity
9 Maggio 2019

F2i valuta l'uscita dall'azionariato di Sia

Il fondo potrebbe vendere la propria quota in caso saltasse l'ipotesi della quotazione in Borsa

Il 7 maggio si è tenuto il consiglio di amministrazione di Sia, gruppo che si occupa di progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici per le banche. In quella sede il cda ha nominato Massimo Sarmi vicepresidente e confermato Nicola Cardone amministratore delegato della società. Sarmi inoltre è stato nominato presidente del comitato sviluppo e membro del comitato remunerazioni. Sul fronte della governance, entro maggio scadranno tutti i patti parasociali esistenti ciò significa che Intesa e Unicredit – che detengono entrambe il 3,97% di Sia - potrebbero acconsentire alla cessione di una parte delle rispettive quote, dopo che Fsia Investimenti, il veicolo attraverso cui Cdp e Poste controllano il 49,48% di Sia, ha esercitato il diritto di opzione a comprare. Mentre a quanto risulta a MF – Milano Finanza, il fondo F2i starebbe valutando di cedere la sua quota del 17,05% del capitale in caso l'ipotesi della quotazione in Borsa tramontasse. Nei giorni scorsi inoltre erano circolate voci di una possibile aggregazione con Poste italiane, al posto della ipo. Sia distribuisce i suoi servizi in 50 Paesi e ha chiuso il 2018 con ricavi pari a 614,8 milioni di euro.

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