F2i a fine maggio ha apportato una serie di modifiche allo statuto tra cui una per snellire le procedure per l'eventuale lancio di un nuovo fondo. Secondo quanto riferisce Radiocor, d'ora in poi basterà l'ok del consiglio di amministrazione mentre prima serviva l'approvazione da parte dell'assemblea dei soci per l'istituzione o assunzione della gestione di fondi comuni d'investimento mobiliare. L'ammodernamento delle procedure era già stato approvato dal board della sgr a inizio marzo ma poi il coronavirus ha fatto slittare l'ok dell'assemblea. Il vecchio statuto risaliva al 2007, anno della nascita del fondo infrastrutturale. In 13 anni l'azionariato si è ampliato e comprende, oltre a Cdp, fondazioni e banche italiane, anche investitori istituzionali di peso provenienti da tutto il mondo. Considerato il livello di sviluppo raggiunto dalla sgr in termini di patrimonio gestito e pluralità di iniziative, spostare in capo al cda l'ok per il lancio di nuovi fondi consente di non appesantire ulteriormente il processo decisionale. Un'esigenza sempre più sentita dato che alcuni investitori stanno chiedendo alla società di istituire fondi di investimento a loro dedicati, gestiti dalla sgr, finalizzati all'attività di coinvestimento. É il caso del veicolo costituito insieme ad Ania per le infrastrutture ma anche per le manovre in Aspi. F2i a questo proposito sta continuando a lavorare al un nuovo veicolo con fondazioni ed enti italiani per il riassetto di Autostrade per l'Italia. Dato che la liquidità del terzo fondo si sta esaurendo, F2i per partecipare all'operazione sta progettando l'avvio di una ulteriore raccolta.