Private equity
26 Giugno 2017

Esselunga si prepara ad accorpare Villata

Il colosso italiano potrebbe anche decidere di affidarsi ad un investitore di minoranza prima dell’Ipo

Esselunga rileverà il 67,5% di Villata, la società immobiliare del gruppo, in un’operazione complessiva di circa un miliardo e mezzo di euro, cifra che verrà fornita con un prestito dalla banca statunitense Citigroup. Lo scrive Carlo Festa su Il Sole 24Ore. Il prestito coinvolgerà altre banche italiane quali Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, BancoBpm e Bnl. Lo scopo di Esselunga è la quotazione in borsa entro il 2020 e per il ruolo di global coordinator sarebbero in lizza Citigroup e Mediobanca. In Borsa, il valore stimato del gruppo è tra i 6 e i 7 miliardi di euro, una cifra enorme giustificata dagli ultimi numeri del colosso italiano: un fatturato di 7,54 miliardi, un margine operativo lordo di 661 milioni, un utile di 262 milioni e debiti di 55 milioni. La quotazione, però, non è così scontata, perché il primo obiettivo della famiglia Caprotti è sempre stato l’accordo tra gli eredi. Ecco perché non è escluso l’ingresso di un investitore finanziario in minoranza che poi accompagnerebbe Esselunga nell’Ipo. Non solo, da diversi anni la società è monitorata da grandi fondi di private equity, come Cvc e Blackstone, che prima o poi potrebbero ufficializzare il loro corteggiamento.

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