Chi ha investito 10mila dollari
nel 2010 in Domino’s Pizza oggi ne avrebbe 209mila. Una performance del 2000
percento e, in barba alle startup tecnologiche della Silicon Valley, si
classifica come miglior performance di Wall Street. Fondata negli anni ’60, la
società è seconda al mondo fra le catene di pizzerie (Pizza Hut la prima). È
presente in un’ottantina di paesi – con il 97% di negozi aperti in franchising,
11mila – e riesce a fatturare su scala globale oltre 11 miliardi di dollari
all’anno. Il segreto del successo non è stata la qualità della pizza, ma la
velocità di consegna: dopo trenta minuti dall’ordine la cena era gratis. Una
cura che persiste anche oggi e convive con le nuove tecnologie. Si può
prenotare infatti anche sui social, utilizzando delle semplici emoticon. La
pizza viene consegnata a bordo di una Chevrolet, dotata di un forno che la
tiene calda. Sono già iniziati ovviamente gli esperimenti per utilizzare robot
e droni in sostituzione alla più classica automobile.