La tanto attesa pronuncia della Commissione Europea sul progetto di incorporazione degli asset di Vodafone in Tim (Inwit) è arrivata e i due gruppi possono tirare un sospiro di sollievo. L'Ue ha dato il via libera all'operazione che “non desta preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza” e che vedrà le due società integrare le rispettive infrastrutture di rete in Inwit. Nascerà così la più grande towerco italiana e la seconda in Europa con oltre 22mila torri. Come era prevedibile, l'Antitrust Ue ha posto una serie di condizioni che Telecom e Vodafone hanno accettato. Tra queste, la disponibilità di spazio a terze parti su 4mila delle torri nei centri a maggiore urbanizzazione, ovvero quei comuni con più di 35mila abitanti dove la Commissione temeva che l'operazione potesse ridurre la concorrenza. Dopo l'ok, la fusione - il cui closing è previsto per il 19 marzo - è perfezionabile. Il passo successivo sarà l'insediamento di un nuovo cda e poi si potrà pensare al riassetto azionario. Il nulla osta dell'Antitrust, senza fare ulteriori indagini, a questo punto dovrebbe dare un'accelerazione al progetto di cessione di una quota minoranza della società. Oggi Vodafone e Tim controllano ciascuno il 37,5% di Inwit. In seguito scenderanno al 25%, una cordata di fondi avrà un altro 25% e il restante quarto delle azioni rimarrà flottante. Le trattative sono in fase avanzata con Ardian, che fa da capofila a una cordata composta anche da Predica e Canson Capital Partners. Un pool di banche tra cui Unicredit, Intesa, Mediobanca, Nomura e Santander sta lavorando al finanziamento.