Didi Chuxing, società cinese che opera nel settore della mobilità condivisa, vuole quotarsi alla Borsa di New York e il 10 giugno ha depositato alla Sec la domanda di ammissione a Wall Street.
L’Ipo, scrive il Sole 24 Ore, potrebbe rivelarsi una delle più grandi per il comparto tecnologico nel 2021: infatti, la valutazione della startup potrebbe arrivare fino a 70 miliardi di dollari secondo il Wall Street Journal e addirittura fino a 100 miliardi secondo Bloomberg.
L’applicazione domina il mercato cinese dal 2016, quando il rivale americano Uber ha accettato di fondere le sue attività in Cina con quelle di Didi, ed attualmente ne detiene il 12,8% del capitale sociale. Il primo azionista della società è invece la giapponese SoftBank, con il 21,5% delle quote.
Fondata nel 2012 da un ex manager di Alibaba, Didi è attiva in 15 Paesi (non solo nel continente asiatico) e dichiara 493 milioni di utilizzatori attivi all’anno oltre a 15 milioni di autisti.
La società, che lo scorso anno ha avuto una perdita di 1,6 miliardi, ha registrato un fatturato di 21,6 miliardi nel 2020 e ricavi per 6,4 miliardi nel primo trimestre del 2021, con un utile netto di 800 milioni di dollari. Le società concorrenti, come Uber e Lyft, non hanno mai avuto utili dopo la quotazione a Wall Street.