Dopo mesi di pressioni i fondi attivisti BlueBell Capital e Artisan Partners sono riusciti a destituire l’amministratore delegato e presidente di Danone, Emmanuel Faber. Il motivo dietro l’operazione, scrive Nicola Carosielli per Milano Finanza, sarebbe il non aver bilanciato gli interessi degli azionisti con altri tipi di obiettivi, primi su tutti quelli legati alle politiche Esg. Danone ha chiuso il 2020 con utili inferiori rispetto ai competitor e con una riduzione del valore in Borsa del 27%, nonostante l’ormai ex Ceo fosse riuscito a imprimere una netta svolta sostenibile nella società, culminata con il riconoscimento dello status B-Corp. Faber, 57 anni, era amministratore delegato dal 2014 e presidente esecutivo dal 2017. I due fondi attivisti hanno anche chiesto di sospendere il piano di riorganizzazione e riduzione dei costi avviato dall’ex presidente, chiamato “Local First”. Alla presidenza del gruppo è stato ora nominato Gilles Schnepp, ex patron di Legrand, mentre in attesa del nuovo top manager la guida operativa è passata a Véronique Penchienati-Bosetta e Shane Grant.