Studi e approfondimenti
21 Maggio 2020

DL Rilancio: recepite alcune delle richieste AIFI a favore del private capital

Prosegue il dialogo dell'Associazione con Istituzioni e Governo

AIFI esprime soddisfazione per i molti punti che il DL Rilancio ha recepito delle indicazioni che avevamo mandato al Governo per favorire il rilancio delle imprese attraverso i fondi di investimento, ma esprime anche preoccupazione per alcune misure che rischiano di penalizzare imprese e fondi di investimento. In particolare, sono stati recepiti dal DL alcuni interventi per incentivare il mercato del venture capital, quali il rafforzamento del fondo per il sostegno al venture capital e degli incentivi fiscali per gli investitori in fondi di venture capital. Su questo fronte, si dovrà procedere con rapidità per fare arrivare risorse ai fondi e quindi alle startup, che ne hanno necessità per sopravvivere e sostenere la loro crescita. AIFI si dichiara pronta a collaborare per una rapida attuazione. Di interesse per il settore del private capital, più in generale, sono senz’altro altro i nuovi PIR. Come richiesto dall’Associazione, diventano un più ampio schema di investimento agevolato fiscalmente che si applica anche a ELTIF e FIA, Fondi di investimento alternativi, consentendo agli investitori privati di sottoscrivere fondi che vadano a finanziare l’economia reale. Anche la scelta di favorire la ricapitalizzazione delle PMI (quelle sotto i 50 milioni di euro di fatturato) attraverso crediti d’imposta pari a una percentuale dell’aumento di capitale, va nella direzione giusta. Destano però preoccupazione  gli annunciati interventi pubblici di ricapitalizzazione, attraverso il patrimonio destinato di CDP, di cui non è ancora noto nel dettaglio il funzionamento, che potrebbero segnare il ritorno ad una logica interventistica dello Stato nel mercato. L’intervento pubblico in questa fase di emergenza è fondamentale per il rilancio purché si affianchi e potenzi quello privato. Non se lo sostituisce con il risultato di ridurre le risorse alle imprese. Sarà molto importante vedere come saranno declinate queste misure per evitare un effetto di spiazzamento del settore del Private Capital che finirebbe per penalizzare il sistema delle imprese necessitanti di capitale per la crescita. A ciò si aggiunga il rafforzamento della disciplina del golden power prevista nel recente DL liquidità che assegna nuovi poteri di verifica da parte del soggetto pubblico sulle acquisizioni, ampliando i settori di intervento e rischiando di bloccare, con la farraginosità delle procedure, il mercato dell’M&A e del Private equity. Su questo si auspica che le misure siano rigorosamente temporanee e che siano esentate da tale procedura le PMI non quotate - al momento non è così – come in Francia e in altri paesi europei. C’è infine da segnalare l’improponibilità dell’estensione alla responsabilità dell’impresa al rischio di contagio, quando l’impresa abbia seguito le procedure previste dalla legge. Una tale responsabilità non ha nulla a che vedere con l’attività d’impresa e va revocata.

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