I Bitcoin, ma più in generale le criptovalute e la tecnologia blockchain su cui le stesse si basano, stanno riscuotendo un sempre maggiore interesse da parte degli investitori nazionali e internazionali. Ne sono una prova le numerose start-up innovative ad oggi presenti sul mercato internazionale attive nello sfruttamento e implementazione della citata tecnologia e nel supporto alle ICO (Initial Coin Offering), così come anche l’impennata di interesse – di matrice principalmente speculativa – registrata tra i piccoli investitori a cavallo di inizio anno.
Tuttavia, al di là del clamore mediatico, il quadro normativo risulta ancora poco chiaro e troppo frammentario a livello sistematico.
In questo quadro, ha assunto dunque particolare importanza l’intervento dell’Agenzia delle Entrate in un documento di prassi (la risposta all’interpello n. 956-39/2018, rilasciato dalla Direzione regionale della Lombardia lo scorso 22 aprile) che, sebbene non pubblico, ha il vantaggio di fornire indicazioni su quale sia la posizione dell’Amministrazione finanziaria italiana su questo innovativo tema. Per contro, il documento offre soluzioni parziali, in quanto rivolte a definire il corretto trattamento fiscale in capo ai soli investitori persone fisiche, e sotto certi profili sindacabili.
Il contributo completo, a cura dello studio Tremonti Piccardi Romagnoli e Associati, è disponibile sul sito AIFI al seguente link.