Il cda di Moncler si è riunito martedì 10 dicembre, per la prima volta dopo la diffusione delle voci sui contatti intercorsi tra Remo Ruffini, ad e presidente del marchio, e il conglomerato del lusso Kering. In quella sede il board ha trattato l'aggiornamento del budget e il piano triennale. Inoltre, dalle comunicazioni diffuse dalla Consob, è emerso che il fondo americano Blackrock ha aumentato la propria partecipazione nel capitale sociale dell'azienda arrivando a 5,019%. L’azionista di riferimento di Moncler comunque resta Remo Ruffini con una quota del 22,548% del capitale. Il manager nell'ultimo anno sarebbe stato contattato da diversi soggetti, sia industriali sia finanziari, tra cui Kering, ma all'interessamento non sarebbe seguito nessun passo concreto. Il gruppo francese non ha fatto alcuna offerta e nell'operazione non sarebbero coinvolti advisor legali e/o finanziari. Tuttavia alcune banche d'affari starebbero valutando la fattibilità o meno dell'operazione. Il successo del marchio di piumini è legato all'imprenditore che nel 2003, in un periodo di difficoltà, acquisì l'azienda insieme ai fondi Carlyle e Eurazeo e la trasformò in un brand globale del lusso. Qualsiasi operazione quindi dovrà ottenere il suo placet. In caso di una offerta Remo Ruffini non prenderà in considerazione solo l'aspetto finanziario ma anche il progetto industriale proposto. Secondo lo scenario più accreditato Ruffini in caso di un'operazione con Kering potrebbe chiedere non tanto cassa quanto un pacchetto azionario del conglomerato francese, un posto di rilievo nel cda oltre al mantenimento della sua posizione in Moncler.