Venture capital
10 Marzo 2020

Coronavirus, un fondo di solidarietà per i lavoratori della gig economy

In Usa i servizi di consegna a domicilio sono increscita con la diffusione del virus

Le più grandi società di ride-sharing e food-delivery degli Stati Uniti stanno valutando di istituire un fondo per sostenere i propri lavoratori colpiti o in quarantena per il coronavirus. Tra le aziende al lavoro ci sono Uber Technologies, Lyft, Doordash, Postmates e Instacart. Finora, queste società hanno principalmente insistito sulla diffusione delle buone pratiche tra i propri lavoratori: invito a rimanere a casa in caso di malessere, linee guida ai conducenti su come mantenere le auto pulite o sull'importanza di lavarsi le mani. Ora però faranno un passo avanti. I fondi sanitari andranno a compensare le entrate dei rider che devono ridurre le proprie ore - e quindi, i guadagni - per motivi legati al coronavirus. Uber ha già annunciato che risarcirà i conducenti per un massimo di 14 giorni se viene loro diagnosticato il Covid-19 o se vengono messi in quarantena dalle autorità sanitarie. Lyft farà lo stesso ma per una durata non specificata. Instacart ha affermato che alcuni dei suoi shopper avranno la retribuzione per malattia oltre a sperimentare delle opzioni di consegna "senza contatto" nel tentativo di ridurre al minimo le preoccupazioni di contagio tra clienti e rider. Stessa opzione allo studio di Postmates e già adottata in Cina dall'app di food delivery Meituan. Anche Doordash ha sottolineato che i clienti possono inserire istruzioni nell'app affinché i conducenti possano lasciare gli ordini alla propria porta ed evitare così i contatti. Le società ora stanno negoziando i dettagli del potenziale fondo sanitario e si prevede che prenderanno una decisione nei prossimi giorni. Alcuni lavoratori però sostengono che dare dei sostegni solo dopo la diagnosi di malattia sia un rischio per la salute pubblica dato che la maggior parte dei rider, essendo appaltatori esterni, non riceve un periodo di ferie retribuito che consentirebbe loro di smettere di lavorare se iniziassero a sentirsi male o dovessero manifestare sintomi. Negli Stati Uniti, sottolinea Axios, la diffusione del virus sta facendo crescere la richiesta di servizi di consegna. Instacart ha dichiarato che le sue vendite la scorsa settimana sono state 10 volte superiori rispetto alla settimana precedente e in stati come la California e Washington, dove sono stati registrati più casi, i numeri sono stati 20 volte superiori.

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