Nuovi dettagli sulla trattativa preliminare tra Vivendi e Tencent per la vendita di un 10% di Universal Music. L’offerta del colosso cinese, il terzo gruppo web al mondo per dimensioni dopo Google e Facebook, valuta la major americana 30 miliardi di dollari. Un miliardo in più di quanto vale Vivendi stessa che la controlla al 100%. La holding francese aveva iniziato il processo per la valorizzazione della società un anno fa con l'intenzione di vendere fino al 50%, le richieste di prezzo però hanno presto scoraggiato i private equity in gara che hanno fatto un passo indietro, tra i pretendenti infatti c'era anche Kkr. Mentre sono in corso le discussioni, Vivendi ha dichiarato che la ricerca di partner comunque continuerà e l’operazione con Tencent è subordinata alla due diligence su Universal. A fine luglio Vivendi aveva fatto sapere di avere contattato diverse banche d'affari per assisterla nell'operazione senza però nominarle e limitandosi a indicare che PwC era già al lavoro per la vendor due diligence. Per Vivendi Tencent è un buon candidato, non solo perché ha fatto un'offerta piuttosto generosa per una quota di minoranza (tre miliardi di euro, che potrebbero anche diventare sei se esercitasse l’opzione di call entro un anno, come già accennato) ma anche perché aprirebbe a Universal le porte del mercato asiatico dove per ora realizza solo il 13% del suo giro d’affari. Il ricavato della cessione potrebbe essere usato da Vivendi per acquisizioni e buy back.