Per un piccolo hedge fund sudcoreano la vittoria di Parasite agli Oscar 2020 è stata un'ottima notizia. La pellicola di Bong Joon-ho è diventato il primo film in lingua straniera della storia a vincere l'ambita statuetta dell'Oscar come miglior film e in tutto ha collezionato quattro Academy Award (oltre a miglior film e miglior film internazionale, anche miglior regista e migliore sceneggiatura originale). Costato 11 milioni di dollari, finora ne ha rastrellati 165 milioni, e le vendite dei biglietti, dopo l'incetta di premi, sono destinati a salire ancora di più. L'hedge fund Ryukyung Psg Asset Management, con sede a Seoul, aveva investito circa 500mila dollari in Parasite e la sua vittoria all'Oscar ha spinto il rendimento del fondo al 72% dal suo lancio nel luglio 2018. Ryukyung finanzia film coreani distribuiti da Cj Group e ha tratto profitto anche da altre produzioni come “Extreme Job” e “Exit”. Il fondo, che gestisce 3,1 miliardi di won (2,6 milioni di dollari), non è stato il solo a beneficiare dei riconoscimenti internazionali ricevuti da Parasite. Le azioni di Barunson Entertainment & Arts Corp., la società di produzione del film, sono salite di circa il 90% la settimana dopo la vittoria; Cj Enm, il principale investitore, nello stesso periodo è cresciuto del 4,5%; mentre i titoli della NongShim Co, che produce i noodle istantanei presenti nel film, hanno segnato circa l'11% in più. Nei giorni scorsi Skydance Media, uno studio cinematografico di Hollywood i cui franchising includono Mission Impossible e Terminator, ha raccolto 275 milioni in equity arrivando a una valutazione di circa 2,3 miliardi di dollari. Il finanziamento è stato guidato da Redbird Capital Partners, affiancato proprio dalla Cj Entertainment e da Tencent. Tutti gli occhi ora sono puntati sui fondi cinematografici, ha dichiarato un analista a Bloomberg, e la popolarità di Parasite potrà aiutare ad attirare più domanda. Tuttavia per ora è difficile ampliare la base di investitori di questo ambito data l'elevata volatilità dell'investimento di nicchia e la difficoltà nel valutare se un film venderà bene o no.