Gruppo Caffo 1915 ha rilevato Ferro China Bisleri dalla multinazionale olandese Diageo. Il costo dell’operazione non è stato reso noto. Il liquore fin dagli anni 80 era proprietà di Cinzano. Poi è passato insieme a un ampio portafoglio di altri marchi a Diageo che però non puntò al suo rilancio e alla fine lo tolse dalla distribuzione. A base di ferro e corteccia china, il liquore per molti anni è stata una specialità equiparata a un medicinale, tanto che l’azienda sta pensando di far tornare il marchio in farmacia, non solo con Ferro China ma anche con una nuova linea di specialità a marchio Bisleri. Caffo, il cui brand di punta è il Vecchio Amaro del Capo, l’anno scorso ha raggiunto un fatturato di 80 milioni di euro. L’azienda calabrese ha in corso un progetto di internazionalizzazione e diversificazione dei prodotti poi da rilanciare. Per questo motivo ha acquisito l’Elisir Borsci S. Marzano e l'aprile scorso, sempre da Diageo, ha rilevato l’amaro olandese Petrus Boonekamp (link). Grazie ai nuovi marchi in portafoglio, Caffo punta a raggiungere i 100 milioni di fatturato. Ferro China Bisleri sarà distribuito non solo in Italia, ma anche in altri Paesi del mondo. Stesso destino anche per Petrus la cui presenza sarà estesa anche all’estero, partendo dal Nord Europa (in particolare Olanda, Belgio e Germania). Dopo essere stato gestito dalla famiglia olandese Boonekamp, Petrus nei secoli ha cambiato diversi proprietari tra cui l'azienda bolognese Buton e Cinzano che è stata successivamente acquisita con tutti i suoi marchi dall’inglese Guinness prima che quest’ultima confluisse nella multinazionale Diageo nel 1997.