Un nuovo report sull'attività dei fondi sovrani di investimento nel 2019, svolto dall'International Forum of Sovereign Wealth Funds, ha mostrato che il numero di operazioni dirette effettuate da queste società è stagnante dal 2017. L'ammontare del capitale investito invece è sceso di oltre un terzo, passando da 54,3 miliardi di dollari nel 2017 a 35 miliardi di dollari nel 2019. L'Isfswf è una rete di fondi sovrani provenienti da quasi 40 paesi e ha condotto la sua indagine su 60 veicoli a controllo statale, tra cui Cdp Equity. I motivi di questo rallentamento sono molteplici. Come spiega Francesco Bertolino su MF – Milano Finanza, la minor liquidità dei mercati azionari e le alte valutazioni raggiunte dalle società quotate diminuiscono le occasioni di investimento in borsa e incoraggiano gli investitori istitituzionali a cercare occasioni nei mercati privati. Per questo motivo la percentuale di investimenti non quotati in portafoglio, è passata dal 50% del 2015 al 70% del 2019. Sempre l'anno scorso sono calati gli investimenti dei fondi sovrani in infrastrutture (4,5 miliardi) e in asset immobiliari (9 miliardi). Anche qui a causa soprattutto di valutazioni considerate eccessive. La ritirata si spiega inoltre con il ruolo svolto dai governi nel favorire o meno gli investimenti di questi veicoli. Da una parte sono cresciuti i poteri di veto governativi sull'acquisto di partecipazioni in società strategiche da parte di fondi internazionali, dall'altra, gli stessi esecutivi hanno imposto ai propri veicoli sovrani di investire di più sulle economie nazionali. Così in quattro anni le operazioni chiuse all'interno dei rispettivi confini sono passate dal 10 al 21,6%. A questo proposito in futuro è possibile che crisi e pandemia confermino e rafforzino questa tendenza negli anni a venire. Per quanto riguarda i settori di investimento, il numero di operazioni dirette in società tecnologiche e di telecomunicazioni è più che raddoppiato (+105,6%). Nel settore farmaceutico i deal nel biotech sono stati in netta prevalenza rispetto al pharma tradizionale (4,2 miliardi in 81 investimenti contro 1,2 miliardi in 11 deal). L'interesse per settori come l'industria, le imprese di energia e materiali e i servizi finanziari invece è diminuito. I fondi sovrani sono veicoli di investimento di proprietà statale che utilizzano entrate in eccesso (come i soldi derivanti dalle produzioni di petrolio e gas di una nazione, come accade per la Norvegia (link) ad esempio) per investire in una varietà di attività, di solito a lungo termine.