Clessidra entra nel mercato degli Utp con un nuovo veicolo: il Clessidra Restructuring Fund, riservato a investitori istituzionali. Il fondo avrà una dotazione di 320 milioni di euro e si compone di due comparti. Da una parte ci sarà la divisione crediti in cui confluiscono le posizioni verso 14 aziende italiane cedute da 10 gruppi bancari tra cui Banco Bpm, Bper, Mps e Ubi (che in cambio hanno ricevuto quote del fondo). Si tratta di società in corso di ristrutturazione, con ricavi complessivi per circa 1,4 miliardi e un Ebitda aggregato di circa 50 milioni. Dall'altra il comparto finanza, fondi raccolti presso istituzioni italiane che saranno utilizzati per contribuire al rilancio e allo sviluppo delle società in portafoglio. Il fondo investirà in aziende italiane di medie dimensioni, con fatturato tra 50 e 200 milioni, di cui prenderà almeno il 50% dell’esposizione debitoria. Non ci sono invece requisiti particolari per il settore di appartenenza se non che il real estate avrà un peso marginale: La sgr non è interessata a società immobiliari, al massimo ci potranno essere immobili a garanzia dei crediti. Il fondo può raccogliere fino a 600 milioni in due anni, e Clessidra punta a fare un secondo closing del fondo per il mese di novembre.