Si è chiusa la vendita di Elevator Technology di Thyssenkrupp, conglomerato tedesco a corto di liquidità e per questo costretto a vendere la sua unità più redditizia. L'attività è stata acquistata da un consorzio guidato da Advent, Cinven e Rag foundation che ha battuto l'offerta di un'altra alleanza tra private equity, ovvero quella composta da Blackstone, Carlyle e il Canada Pension Plan Investment Board. La chiusura della transazione è prevista entro la fine dell'anno fiscale in corso e il prezzo per cui Et passerà di mano è di 17,2 miliardi di euro. A livello europeo è il più grande deal di buyout dal 2007 a oggi e valuta la divisione circa 18 volte i suoi guadagni. Il prezzo è simile a quanto offerto alcuni mesi fa dal rivale finlandese Kone (insieme a Cvc) che poi ha dovuto abbandonare la gara per i rischi antitrus. Thyssenkrupp non uscirà completamente dal business e reinvestirà 1,25 miliardi per prendere una partecipazione che, Reuters stima, dovrebbe essere del 7,3%. Con le risorse raccolte la casa madre intende rafforzare il bilancio, ridurre il debito e investire nel suo ulteriore sviluppo. La decisione è stata approvata dal consiglio di amministrazione e giovedì sera ha ricevuto anche l'ok del consiglio di vigilanza di Thyssenkrupp. Nelle trattative con i rappresentanti dei dipendenti e il sindacato Ig Metall, gli acquirenti si sono impegnati a garantire l'occupazione e a mantenere la sede della società in Germania.