Private equity
4 Aprile 2019

Carige, Värde si sfila dall'affare

Su BlackRock non è ancora detta l'ultima parola

Värde non sarebbe più intenzionato a fare un'offerta per Carige. Il fondo americano, dopo avere concluso la due diligence, ha fatto sapere che non ci sono le condizioni per presentare un’offerta vincolante perché, scrive il Sole24ORE, non avrebbe raggiunto la quadra con la banca e gli azionisti rispetto alle condizioni dell’offerta. Rimane un ultimo soggetto interessato all'offerta: BlackRock che, al contrario di quanto fatto trapelare negli scorsi giorni, sarebbe ancora interessato all'operazione ma solo con un suo fondo specializzato. La proposta vincolante dovrebbe arrivare entro il 5 aprile ma il fondo americano - il più grande al mondo con oltre 6mila miliardi di dollari in gestione - potrebbe chiedere un allungamento dei tempi. La stampa ha fornito anche alcuni dettagli sulle condizioni dell'accordo. BlackRock interverrebbe tramite un suo fondo specializzato in “special situations”. Dovrebbe acquisire la quota di maggioranza della banca con un aumento di capitale da 630 milioni. L'operazione avverrebbe coinvolgendo il Fondo interbancario di tutela dei depositi, a cui verrebbe chiesto di convertire in equity almeno una parte del bond subordinato da 320 milioni. BlackRock non sarebbe interessato ai crediti deteriorati e quindi gli Npl dovrebbero andare a Sga. Un accordo con la famiglia Malacalza è un prerequisito essenziale per la presentazione di qualsiasi offerta. Sono gli azionisti di riferimento della banca e detengono il 27,5% del capitale. L'operazione potrà concretizzarsi solo se daranno il loro placet in assemblea. La famiglia dovrebbe anche essere coinvolta nell'aumento di capitale iniettando nella banca tra i 60 e i 100 milioni di euro. Non si esclude l'ipotesi di un intervento pubblico. Il piano B, scrive Mf – Milano Finanza, sarebbe una ricapitalizzazione precauzionale come avvenuto per Mps; sempre che le autorità europee riconoscano la rilevanza sistemica nazionale della banca ligure.

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