British Telecom procede con le trattative per vendere una partecipazione nell'operatore di rete a banda larga Openreach, la sua divisione più redditizia. L'azienda potrebbe avere un valore di circa 28 miliardi di dollari (oltre 22 miliardi di euro). Una stima che corrisponde al doppio della capitalizzazione di mercato della casa madre, il cui titolo ha perso oltre l’80% in cinque anni. I colloqui procedono da circa tre settimane ma sono ancora in fase preliminare. Tra i potenziali acquirenti, scrive il Financial Times, ci sono Macquarie e i fondi sovrani ma una fonte di Reuters vicina alla banca australiana ha riferito che il gruppo non avrebbe espresso alcun interesse verso l'unità. Uno dei nodi da sciogliere per mandare in porto l'investimento è definire il meccanismo con cui gli investitori comprerebbero la quota. Inoltre dato che Openreach è considerata una risorsa nazionale strategica da parte del governo inglese, qualsiasi investimento potrebbe attirare il controllo da parte delle autorità di regolamentazione della concorrenza (la Cma) e delle telecomunicazioni (Ofcom). Le risorse della cessione di Openreach dovrebbero andare a finanziare il piano di investimenti da 12 miliardi di Bt per l’estensione della rete in fibra a tutto il Regno Unito, oltre che per affrontare meglio la concorrenza del gruppo che nascerà dall’integrazione tra Virgin Media e O2. Anche in Italia il settore delle telecomunicazioni ha attratto l'interesse dei fondi. Kkr infatti sta trattando con Tim per una minoranza qualificata della rete secondaria. Il 40% dovrebbe valere circa 1,8 miliardi di euro.